Fusione Fca-Psa: ok a Stellantis. 'Nel nuovo gigante automotive Sevel avrà ruolo centrale'

L'atteso sì è stato pronunciato: ora è tempo di matrimonio. Gli azionisti, oggi, a larghissima maggioranza, hanno dato l'ok alla fusione, paritetica, tra la casa francese Psa e l'italiana Fca-Fiat Chrysler Automobiles. Era un passaggio tecnico e giuridico fondamentale. E così ecco partorita Stellantis: è il nome del nuovo colosso dell'automotive con sede in Olanda.

"Un gruppo che nasce -  dicono i vertici, Carlos Tavares, presidente del consiglio di gestione di Psa, e John Elkann, presidente di Fca - con le migliori condizioni e sulle basi migliori. Sono due società in buona salute, robuste, ma siamo coscienti che insieme saremo più forti sul mercato globale. E' un giorno storico". Il processo di unione, avviato circa un anno fa si concluderà entro il primo trimestre di quat'anno, quando il nuovo gruppo verrà quotato nei mercati azionari di Milano, Parigi e New York-Nyse.

Un portafoglio di 14 marchi (Abarth, Alfa Romeo, Chrysler, Dodge, Fiat, Ram, Fiat Professional, Jeep, Lancia, Maserati, Peugeot, Citroen, Ds Automobiles, Opel e Vauxhall), "assolutamente favoloso - rimarca Tavares - con le storie fantastiche delle varie marche automobilistiche, su cui possiamo basarci per costruire l'avvenire". Ferrari e Cnh Industrial (mezzi commerciali, industriali e agricoli, fra cui i veicoli di Iveco e New Holland) non fanno parte di Fca ma solo di Exor, che è della famiglia Agnelli, quindi non rientrano nella fusione. Stellantis sarà il quarto costruttore automobilistico al mondo, un "gigante" con 8,1 milioni di auto vendute (4,55 milioni Fca e 3,51 milioni Psa), alle spalle di Gm, Volkswagen e l'alleanza Renault-Nissan-Mitsubishi. Avrà 400.000 dipendenti (200mila Fca e 200mila Psa) e oltre 180 miliardi di euro (108,2 miliardi Fca e 74,7 Psa) di fatturato.

Dal punto di vista industriale Stellantis potrà contare sulla forte presenza di Fca in Nord America e in America Latina e sulla solidità di Psa in Europa. 

Era, questa, tra l'altro, la strada indicata dal manager abruzzese Sergio Marchionne per arrivare al consolidamento di Fiat ed è stata percorsa. Prima di raggiungere l'accordo con Psa, il Lingotto ha però "flirtato" coi cinesi di Geely e con i coreani di Hyundai, per arrivare a un passo da una fusione con Renault, saltata all'improvviso.

"Negli ultimi 10 anni abbiamo aumentato di cinque volte il valore del Gruppo Fiat - evidenzia Elkann, aggiungendo che "nel corso dell'ultimo decennio, nel quale ho avuto il privilegio di ricoprire l'incarico di presidente, quello che era stato il Gruppo Fiat si è trasformato. Questo rinnovamento ha portato non solo alla creazione di Fca, ma anche alla costituzione di Cnh Industrial, Gedi, Ferrari e Magneti Marelli come società indipendenti a pieno titolo".

"Una realtà all'avanguardia prende vita - commenta Nicola Manzi, Uilm Abruzzo -, di cui noi, qui, in Abruzzo, siamo stati i... pionieri. Ricordiamo, infatti, che Sevel è frutto della collaborazione, al 50%, tra Psa e Fca. In quarant'anni abbiamo potuto conoscere bene i francesi... e l'esperienza è positiva. Resta da sciogliere il nodo dell'apertura, in Polonia, di uno stabilimento Psa che realizzerà 100mila furgoni all'anno. Un settore, quello dei veicoli commerciali leggeri, in cui Sevel è fino ad oggi leader assoluto in Europa. Adesso bisognerà capire che succede: magari non andrà ad incidere sui volumi produttivi della Val di Sangro, dato che sono in ballo anche i furgoni Opel. E' tutto da capire. Di sicuro - conclude Manzi - c'è da stare tranquilli, più tranquilli che nel resto d'Italia dove alcune fabbriche potrebbero essere rimesse in discussione". 

"E' un matrimonio che fa bene - dice Domenico Bologna, Fim Cisl Abruzzo e Molise -. In Sevel, che avrà un ruolo centrale all'interno di questo progetto internazionale, sono previsti investimenti per l'anno prossimo, anche sui macchinari. Superata la barriera dell'antitrust, che aveva posto interrogativi proprio sui veicoli commerciali, si può pensare al futuro positivamente. Per il 2021 è intanto stata confermata, per Sevel, la produzione di 310mila furgoni contro i 256mila del 2020, frenato dal coronavirus".

Serena Giannico

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