Abruzzo. Nasce l'Associazione nazionale 'Città della patata'
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"Una patata al giorno toglie il medico di torno: vitamine B3, B5, B6, C, K J. E poi saccarosio, destrosio, lisina, arginina e tanti altri elementi energetici e disinfiammanti dell’apparato digerente. Il succo di patata combatte gli acidi gastrici".

Nasce da questo presupposto l'Associazione nazionale 'Città della patata', con sede a Pizzoferrato. Sono 19 i Comuni fondatori, sparsi in tutta Italia. "Abbiamo deciso di 'metterci in rete' - spiega il presidente dell'associazione, Palmerino Fagnilli, sindaco di Pizzoferrato, uno dei paesi simbolo della patata di montagna - e di lavorare insieme per valorizzare la pataticoltura di qualità, il paesaggio, i prodotti tipici, le tradizioni autoctone, la cultura e l’imprenditoria locale".

I Comuni fondatori dell’Associazione sono 19, provenienti da 10 regioni: l’Abruzzo è rappresentato da diverse zone ad alta vocazione, la rinomata piana del Fucino, con Avezzano (Aq) e Gioia dei Marsi (Aq); l’area vestina della patata rossa di Villa Celiera (Pe) e il Medio Sangro, con la patata montana prodotta a Civitaluparella (Ch), Gamberale (Ch), Montenerodomo (Ch) e Pizzoferrato (Ch), in un progetto con il Parco Nazionale della Majella, Università d’Annunzio e Regione Abruzzo; la Basilicata da Muro Lucano (Pz), con la sua patata d’alta montagna dal marchio De.Co (Denominazione comunale di origine); la Calabria  con la Patata della Sila IGP, Parenti (Cs) e Spezzano della Sila (Cs); la Campania da San Michele di Serino (Av) e l’Emilia Romagna da Codigoro (Fe), due dei comuni che festeggiano la “regina della tavola” con sagre gustose e partecipate. I due soci laziali, entrambi del reatino, sono Leonessa (Ri) e Borbona (Ri), il primo dà il nome alla varietà di patate diffusa nell’altipiano che si dice assolutamente da provare “rescallata” con cipolla e pancetta. La Lombardia è rappresentata da Esino Lario (Lc), con la sua patata bianca; le Marche da Palmiano (Ap) e Pieve Torina (Mc); il Piemonte dal piccolissimo centro di Ingria (To), con i suoi 44 abitanti protetti dalle vette del Gran Paradiso e la Sardegna da Gavoi (Nu), dove si producono ottimi tuberi per il ripieno dei culurgiones. 

"Il network - viene aggiunto - abbraccia virtualmente tutto lo Stivale, da Nord a Sud. "Attraversa la Sila, le montagne d'Abruzzo, quelle lucane, piemontesi, sarde. Caratterizza il paesaggio della Piana del Fucino e del Delta del Po’, delle valli al cospetto del Terminillo, delle colline dell’Ascolano. Desirée, Asterix, Kennebec, Monalisa: sono solo alcune delle varietà, protagoniste indiscusse".   

"Nel pieno dell’emergenza sanitaria - ha evidenziato Fagnilli durante la prima assemblea - significa anche guardare al futuro e farci trovare pronti quando la pandemia sarà finita. E' tempo di progettare, insieme".  Il consiglio direttivo, che rimarrà in carica per tre anni, è composto dai primi cittadini di Ingria, Igor De Santis, e di Avezzano, Giovanni Di Pangrazio, entrambi vice presidenti. Gli altri membri del Consiglio sono i sindaci i Leonessa, Gianluca Gizzi; di Muro Lucano, Giovanni Setaro; di Palmiano, Giuseppe Amici,  e di Parenti, Donatella Deposito.  

Ci sono 3.000 varietà di patate e di tanti i colori: gialle, rosse, viola, nere. Cucinate in tutti i modi: fritte, lesse, arrosto, gelato, dolce, digestivo. La vodka più preziosa nasce ed è il distillato di patata. E si condisce anche il linguaggio con lo spirito di... patate. Le patate sono versatili, protagoniste nei piatti degli chef stellati, materia prima e ingrediente primario. Un prodotto quotidiano, amato a qualsiasi età e latitudine. La patata è l’ortaggio più consumato dagli italiani. Non si tratta di un prodotto tipico, ma di prodotto unico, poiché frutto di diversi territori per microclima, altimetria, composizione del terreno. 

In Italia si producono 17 milioni di quintali di patate; 4 su 10, invece, vengono dall’estero. Il commercio globale di patate è in crescita: 20 milioni di ettari e 400 miliardi di chili. L’Europa ne mangia più di quante ne produce.

"La nascita dell’Associazione - conclude Fagnilli - è anche il risultato di un movimento patatoso  con i suoi patasindaci  e i loro patapaesi e patacittà, con le loro patamministrazioni, i patacittadini, con la patafisica amministrativa, la pataeconomia, il linguaggio patatoso, il patasviluppo ecofilosofico, il patasensismo, riassumibili  nel concetto della patacoultura, dove il dittongo, OU, indica l'enorme vastità del tema patata, coltura e cultura insieme".  22 nov. 2020

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