Ecobonus edilizia: da Lanciano scoperta truffa da 72 milioni. Undici indagati

La Finanza di Lanciano (Ch) ha sconquassato un vorticoso giro truffaldino sui crediti d’ imposta fittizi scaturiti da lavori di ristrutturazione edilizia, ecobonus e bonus facciate, per oltre di 72 milioni di euro che ha coinvolto varie regioni italiane.

Somma sequestrata dagli stessi militari  a cui si è ora aggiunta la convalida da parte del gip frentano Massimo Canosa. Lo spaccato iniziale della maxi indagine è emersa proprio a Lanciano dando poi origine alla mega inchiesta allargata.

A Lanciano, infatti, sono stati scoperti i primi 4,3 milioni di euro di truffa che coinvolge un nucleo familiare, padre, moglie e figlia. Uno spaccato inquietante che successivamente si è allargato fino a toccare città come Milano, Firenze, Prato, Campobasso e altre realtà. Titolare d’inchiesta è il pm Miriana Greco che ha indagato per truffa 11 persone e 10 società. A insospettire le Fiamme gialle, dirette e coordinate dal capitano Domenico Siravo, è stata la circostanza che la famiglia di Lanciano non è proprietaria di alcun bene immobile.

Ma i bonus sono conseguibili anche da parte di chi detiene immobili in locazione e così sono scattati i massicci controlli. E' stato scoperto, quindi, che originando crediti d’imposta i tre lancianesi avevano stipulato 12 contratti di affitto di immobili in Campania, garantendosi il titolo che dà diritto al bonus. A seguire sono stati individuati 10 società e una persona che avevano acquistato, dai lancianesi e da ulteriori 30 società, crediti per oltre 72 milioni. Lo schema della truffa consisteva nel simulare contratti di locazione, a volte anche per un solo giorno. In modo da far apparire la disponibilità di immobili, poi la simulazione di lavori giustificati dall’emissione di fatture false, la generazione di crediti d’ imposta e l’immediata cessione. I contratti di affitto erano tutti registrati telematicamente con soggetti non proprietari effettivi degli immobili. Nella rete sono così finite anche persone residenti in Campania, più due romeni, alcuni affiliati a clan della criminalità organizzata e coinvolti in altri reati di truffa, furti e rapine, quindi le società.

Dopo riscontri, la Finanza è intervenuta con il sequestro di 72 milioni di euro di crediti commercializzati. Attenzione ora sui professionisti della truffa, mentre si prova a capire la posizione dei lancianesi, che hanno due ditte commerciali, che potrebbero essere caduti nella rete e utilizzati a loro insaputa da esperti. 20 mag. 2025

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