Covid.  Ecco perché vaccinare i bambini tra 5 e 11 anni. Lo spiegano i pediatri d'Abruzzo

Il Consiglio direttivo della Società italiana di Pediatria - Regione Abruzzo, raccomanda fortemente di vaccinare i bambini per l'infezione da Covid-19). Francesco Chiarelli, presidente della Società italiana di Pediatria – Regione Abruzzo, informa i cittadini "sull'opportunità e necessità di vaccinare i bimbi della fascia di età tra 5 e 11 anni". 

"I vaccini contro il Covid - viene spiegato - sono lo strumento più efficace e sicuro che abbiamo per contrastare la diffusione del virus e la vaccinazione è un diritto dei bambini esattamente come per gli adulti.
I bambini tra 5 e 11 non sono al riparo dal virus e una parte consistente dei nuovi contagiati ha questa età. Il vaccino non deprime la capacità del bambino di rispondere alle infezioni ma, al contrario, permette al sistema immunitario di lavorare “in sicurezza” producendo delle armi di difesa in caso di esposizione al virus.


Sebbene l’infezione da Sars-CoV-2 sia sicuramente più benigna nei bambini, in alcuni casi può causare una patologia grave come la sindrome infiammatoria multisistemica (MIS-C), che può richiedere anche il ricovero in terapia intensiva.
Il long Covid, che consiste nella persistenza di sintomi patologici quali stanchezza, difficoltà alla concentrazione, malessere anche a distanza di 3 mesi dall’infezione anche lieve, è una realtà crescente anche in età pediatrica e può impattare sul complessivo benessere fisico e soprattutto psicologico del bambino. Lo stress causato dalla pandemia, la chiusura prolungata delle scuole e l’interruzione delle attività sportive e ricreative - viene ancora sottolineato - hanno avuto un effetto devastante sulla salute mentale dei bambini e sullo sviluppo della loro personalità e, pertanto, vanno evitati, abbattendo drasticamente con la vaccinazione la circolazione del virus in tutte le fasce d’età, anche in quella pediatrica".


"Lo sviluppo dei vaccini nei bambini tra 5 e 11 anni - si spiega - non ha “saltato” nessuna delle fasi di verifica dell'efficacia e della sicurezza. La rapida messa a punto e approvazione si deve alle nuove tecnologie, alle ingenti risorse impiegate e all’impegno delle Agenzie regolatorie. Il numero di bambini arruolati nel trial clinico che ha portato all’autorizzazione del vaccino nei bambini di età compresa tra 5 e 11 anni è elevato, essendo uno studio sulla popolazione pediatrica. A questo studio, giorno dopo giorno, si stanno aggiungendo milioni di dosi somministrate in varie parti del mondo (Stati Uniti, Cile, Israele e Austria), senza segnalazioni di reazioni avverse che ne controindichino l’utilizzo anche per queste fasce d’età. Inoltre, finora nessuno dei bambini che si è vaccinato è stato ricoverato per Covid.

Lo studio registrativo effettuato ha dimostrato che i vaccini sui bambini di età compresa tra 5 e 11 anni hanno un’efficacia del 91% nel prevenire l’infezione. Nei bambini la vaccinazione non sembra determinare problemi cardiaci (miocarditi e pericarditi), che si sono verificati rarissimamente in alcuni ragazzi tra 15 e 25 anni e che si sono comunque sempre risolti senza problemi. Viceversa, l’infezione da Sars-CoV-2, come altre malattie virali, può dare complicanze che interessano il cuore. I vaccini non hanno alcuna influenza sulla fertilità né possono causare effetti collaterali sullo sviluppo o la crescita". 23 dic 2021

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