Esempio di archeologia industriale ma anche di rigenerazione architettonica e funzionale: è la torre vinaria di Cantina Frentana, simbolo della società cooperativa che conta oggi oltre 700 soci. 

Della sua funzione, ieri e oggi, si è parlato in un incontro dal titolo “Passato e presente delle torri vinarie. Il brevetto di Emilio Sernagiotto, un’innovazione nella tecnologia enologica del Novecento”.

Ricercatori ed esperti del settore enologico hanno approfondito la storia e le caratteristiche tecniche ma anche il presente e le potenzialità attuali della torre vinaria, realizzata negli anni Sessanta ed esempio di innovazione industriale che, nell’ultimo decennio ha conosciuto una nuova vita, grazie a consistenti interventi di ammodernamento realizzati nel 2014, che l’hanno resa anche centro di iniziative promozionali e culturali e riferimento del territorio.

Questa particolare costruzione enologica, notevolmente diffusa in Italia e all’estero negli anni ’50 e ’60, con alcuni casi anche in Abruzzo, si è contraddistinta per lo sviluppo verticale, il diverso uso degli spazi, l’introduzione di nuove macchine per la lavorazione delle uve, il forte impatto architettonico. La Torre Vinaria di Cantina Frentana fu concepita e brevettata nel 1958 da Emilio Sernagiotto, fondatore dell’omonima azienda, figura di spicco nel mondo enologico italiano, presidente dell’Associazione Enotecnici Italiani, vicepresidente dell’Union Internationale des Oenologues e direttore del periodico “L’Enotecnico”. Lo stesso Sernagiotto, negli anni Sessanta, intraprese un rapporto amichevole e fecondo con Francesco D’Agostino, fondatore e primo presidente della Cantina Frentana, nonché sindaco, all’epoca, del Comune di Rocca San Giovanni.

Alla tavola rotonda sono intervenuti, dopo i saluti del presidente di Frentana, Carlo Romanelli e del sindaco di Rocca  San Giovanni Fabio Caravaggio, Raffaello Sernagiotto, figlio di Emilio; Antonio Monte e Palmina Trabocchi, ricercatori ed esponenti dell’Associazione Italiana per il Patrimonio Archeologico Industriale; Giampaolo Menotti, presidente della Cantina lombarda di Castel Rocchero, anch’essa sorta su progetto e brevetto Sernagiotto; Francesco Guzzini architetto e progettista dell’attuale sala esperienziale della Torre Vinaria e Gianni Pasquale, enologo di Cantina Frentana e presidente dell’Assoenologi Abruzzo.

 “Ponte fra passato e futuro, il faro della nostra torre vinaria – ha detto Romanelli – dal 2014 ospita manifestazioni, momenti d’incontro, convegni, presentazioni di libri, degustazioni. Da questo luogo facciamo promozione integrata del territorio e raccontiamo esperienze e progetti di un sistema complesso che parla di vigneti, trabocchi, cultura enogastronomica, storie". 

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