Cemento e abusivismo sulla Costa dei Trabocchi: la Procura indaga. A Fossacesia nuovi controlli della Forestale
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Ancora controlli sulla Costa dei Trabocchi (Ch) per scovare abusi edilizi ed ambientali su cui il procuratore capo di Lanciano (Ch), Mirvana Di Serio, a seguito di vari esposti piovuti sul suo tavolo, ha aperto un fascicolo per avere un rapporto sull'intera situazione.

Oggi pomeriggio carabinieri forestali in campo, a Fossacesia (Ch), per altre verifiche. Misurazioni e controlli sono stati eseguiti sull’ennesimo stabilimento balneare, nel complesso in regola, ma che presenterebbe aggiunte e coperture laterali non in conformità alla legge che regola l’utilizzo del terreno demaniale.

Nei giorni scorsi forze dell'ordine pure sul territorio di Rocca San Giovanni (Ch). In meno di due settimane ci sono stati controlli e misurazioni, su strutture turistiche, che hanno già prodotto multe e denunce penali, che stanno aumentando. Diversi titolari di locali pubblici sono finiti nei guai, a livello giudiziario, per avere realizzato chioschi stagionali non rimuovendoli al termine del titolo concesso, per difformità di opere regolarmente assentite/autorizzate, per il mancato rispetto delle dimensioni che sono risultate maggiori. Agli accertamenti, a tratti, ha partecipato anche la Sasi per verifiche sugli scarichi in pubblica fognatura.

Attraverso questa inchiesta la magistratura prova a mettere sotto pressione anche i Comuni di competenza, Fossacesia, Rocca San Giovanni e San Vito, e quindi i rispettivi Uffici tecnici e gli amministratori a svolgere verifiche preventive già nel momento in cui i manufatti vengono realizzati o autorizzati. In certi casi ci sono state fin troppe... viste. 

"In meno di 10 anni - dice Alessandro Lanci, presidente di Nuovo Senso Civico – il volto fragile della costa ha subito profonde modifiche. Trasformazioni a livello edilizio, fermo restando il diritto al lavoro e alla libera impresa. Ma si tratta di patrimonio di tutti, da salvaguardare".

Ad argomentare la mutazione della costa in questi anni ci sono le foto aeree, a testimonianza del fatto che ci sono imprenditori che rispettano le regole ed altri che le ignorano. Ecco, infatti, spuntate mega strutture, che all'origine avrebbero dovuto essere rimovibili e che non lo sono, con parti di esse completamente illegali, colate di cemento armato, asfalto, bagni e parcheggi (riservati solo alla clientela) non autorizzati, occupazioni di ampie porzioni di suolo demaniale o provinciale... C'è chi si è approppriato di centinaia di metri quadrati in più, a propria discrezione. E la Soprintendenza?

"Il patrimonio ambientale e naturalistico della Costa dei Trabocchi, reso fruibile dalla pista ciclabile Via Verde, è il vero volano del successo turistico – aggiunge Lanci -. Se venisse meno questa condizione, assisteremo ad una inevitabile inversione di tendenza, con ripercussioni negative per l'intera economia. La salvaguardia delle nostre risorse naturali deve essere una priorità assoluta. E poi una nazione civile non si dedica a screditare e a mettere in dubbio l'operato di carabinieri, Capitaneria o  magistratura, che hanno il compito di far rispettare le leggi".

Intanto l’8 febbraio il Consiglio regionale, nella sua ultima seduta, dovrebbe occuparsi della questione con un emendamento che dovrebbe essere presentato dal centrodestra e che dovrebbe rendere permanenti le strutture temporanee, quelle finite nel mirino delle forze dell'ordine. 

Sulla vicenda Via Verde inteviene anche Assoturismo Confesercenti regionale che, col presidente Gianluca Grimi e il presidente provinciale di Chieti Franco Menna, in una nota afferma: "Le speculazioni riducono il potenziale del turismo, il Consiglio regionale tuteli il futuro della categoria e non dei singoli. Se la Via Verde rappresenta una grande sorpresa per il turismo abruzzese e italiano, è perché riesce ad offrire una dimensione più sostenibile, diversa dalle mete tradizionali. Se si continuerà su questa strada, i numeri saranno sempre più entusiasmanti. Se invece la Costa dei Trabocchi finirà per assomigliare ad altre mete tradizionali e cementificate, i visitatori sceglieranno gli originali, non le copie. E sarebbe un enorme attentato al futuro economico delle nostre imprese ed al lavoro dei nostri giovani".  05 feb. 2024

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Foto ANDREA FRANCO COLACIOPPO

 

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