La chiesa di San Nicola a Taranta e il castello di Roccascalegna candidati a 'luoghi del cuore'

Il borgo di Taranta Peligna (Ch) con la chiesa di San Nicola. E poi il castello di Roccascalegna (Ch). Sono questi gli "assi" del Sangro-Aventino messi in campo per la partecipazione a "I luoghi del cuore" l'appuntamento del Fai (Fondo Ambiente Italiano) finalizzato a valorizzare e promuovere borghi e monumenti più amati. 

"Per l'edizione di quest'anno abbiamo raccolto la proposta e la promuoviamo – dice Ersilia Caporale, che guida il Fai a Lanciano (Ch) - poiché il Sangro-Aventino è territorio a cui la nostra delegazione guarda con interesse, ricco com'è di bellezze inesplorate, che riesce a sorprendere per l'unicità delle suggestioni che offre. E' su queste risorse che noi vogliamo catalizzare l'attenzione del grande pubblico”.

Il censimento invita i cittadini a votare i luoghi che vorrebbero vedere tutelati, attraverso progetti di recupero e messa in sicurezza del patrimonio storico, artistico e naturalistico che rappresenta la straordinaria ricchezza del Paese.  

Il Fai, in collaborazione con Intesa Sanpaolo, ha lanciato questa 10ª edizione del censimento che si concluderà il 15 dicembre, invitando tutti i cittadini, nei piccoli borghi e nelle grandi città, nei paesi meno conosciuti e in quelli più noti, in Italia ma anche all’estero, a votare i posti che amano di più. Votare è semplice gratuito, basta un click ai seguenti link   

https://www.fondoambiente.it/luoghi/castello-di-roccascalegna-roccascalegna-15989?ldc 

https://www.fondoambiente.it/luoghi/chiesa-di-san-nicola-e-borgo-adiacente-a-picco-sul-fiume-aventino?ldc 

Il castello di Roccascalegna è un complesso fortilizio che affonda la sua origine nel VII secolo dopo Cristo, ad opera dei Longobardi che si insediarono nell’Abruzzo meridionale e nel Molise. Si colloca in "una posizione unica, quasi sospeso fra il cielo e la terra, visibile da tutto il territorio circostante attraverso scorci sorprendenti e sempre diversi; permette a chi lo visita di godere anche di panorami mozzafiato, che spaziano dal massiccio della Maiella alla valle del Sangro verso l’Adriatico".

Invece è delizioso borgo d’arte quello di Taranta, d’acqua, di natura incontaminata; è un "museo diffuso che può raccontare tanti luoghi inediti da valorizzare o, semplicemente, da conoscere. Sorge nella valle dell'alto corso del fiume Aventino, alle pendici della Majella orientale. Taranta e la lana sono due realtà che per secoli sono andate insieme: la fortuna del paese è ruotata da sempre attorno ai suoi lanifici che sfornavano tessuti e coperte famose in tutta Italia".  Il borgo antico, risalente all’età longobarda, "era situato su una rupe, a strapiombo sulla Valle del fiume Aventino: sono ancora leggibili alcuni tratti di muratura di età medievale di un castello, il cui sito venne infatti parzialmente occupato dalla chiesa di San Nicola di Bari che domina dall’alto un panorama di rara bellezza".

Alessandro Di Matteo

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