Metano, trivelle a Bomba. 'Università statale e fondi Pnrr a servizio di una multinazionale Usa'
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"Università statale, enti locali e fondi europei per riscrivere la storia: ecco la scelleratezza istituzionale che ci hanno confezionato come regalo di Natale!"

Va giù duro il comitato "Gestione partecipata del territorio" di Bomba, dopo che è stato riproposto, dopo una miriade di bocciature, anche da Tar a Consiglio di Stato, il progetto di estrazione del maetano da sotto il lago di Bomba (Ch).

"Il giacimento di gas naturale presente in Val di Sangro, - ricorda il comitato in una nota - scoperto alla fine degli anni Cinquanta con la realizzazione di pozzi esplorativi nel comune di Bomba, non è mai entrato in produzione per i rischi idrogeologici connessi alla fragilità dei luoghi ed alla presenza della diga del lago artificale, grande invaso per la produzione di energia idroelettrica. Le motivazioni storiche per cui l’Agip, ex titolare della concessione e del permesso di estrazione, ha rinunciato allo sfruttamento del giacimento hanno reso famosa questa realtà, citata sui manuali di geologia quale esempio di giacimento di idrocarburi non sfruttabile per le condizioni idrogeologiche dei luoghi". 

E' quanto "accadeva a seguito del grande sforzo messo in campo dall’Agip di Mattei per la ricerca di fonti di energia su tutto il territorio nazionale". Passato oltre mezzo secolo.

Nel 2004, ignorando tutti i rischi evidenziati dall’ampia e dettagliata documentazione tecnica prodotta dalla compagnia petrolifera pubblica italiana, una piccola società statunitense, che cambia nome molto spesso (da Cmi a Forest Oil, per arrivare all'attuale LNEnergy ), siamo già al quarto in 19 anni, e che di fatto rappresenta gli interessi di una sola persona (Mark Frascogna, ndr), decide di fare soldi sfruttando questo giacimento poiché in Italia, come scrivono nei loro comunicati, “il regime fiscale è molto favorevole per i petrolieri, le royalties sono basse e le recenti regole “rivoluzionarie” introdotte dal governo per la semplificazione nell’assegnazione dei progetti creano tante opportunità per le piccole ditte".

"Le cose, però, - viene ricordato - vanno diversamente da quanto previsto: il progetto viene bocciato due volte dal Comitato Via della Regione Abruzzo, diniego validato addirittura da una sentenza del Consiglio di Stato, e una terza volta dal Comitato Via del ministero dell’Ambiente. In opposizione a questa istanza si sono schierati, con innumerevoli iniziative e sottoscrivendo documenti, i comuni della zona, la Provincia di Chieti e la Regione Abruzzo. Come rimediare a questo colossale fallimento? Ci vuole un’idea geniale ed ecco una grande ammucchiata!"

"Dopo anni di batoste, Mark Frascogna, l’unico che si arricchirebbe con questa operazione, - tuona il comitato - decide di agire in grande: assolda faccendieri e lobbisti e piano piano riesce a fare breccia nei cuori di politici in cerca d’autore, di noti comunicatori vicini ai potenti e di emeriti  a caccia di fondi. Il 22 settembre scorso viene invitato all’Abruzzo Economy Summit – Stati Generali dell’Economia per parlare di energia e di “passo decisivo per il cambiamento” ". E meno male...

Ma tornado a Bomba... "Per 10 anni i potenti petrolieri a stelle e strisce, sostenendo che si può trivellare il territorio senza problemi, hanno prodotto studi tecnici lautamente pagati ma che sono stati puntualmente demoliti. Allora la ditta, la LNEnergy, stufa di essere "sbeffeggiata" dai cittadini di Bomba, ha pensato che è giunto il momento di mettere in campo un comitato tecnico scientifico indipendente, con la partecipazione non più di singoli luminari del settore, ma dell'Università degli studi "Gabriele d'Annunzio" di Chieti-Pescara, come ente, e con il tentativo di coinvolgere gli uffici regionali e gli enti locali, pagato da loro e cofinanziato con i fondi del Pnrr!"

Ma è la domanda: fondi pubblici, europei, possono essere spesi a favore degli interessi di una multinazionale privata, neppure dell'UE?

Il comitato  "Gestione partecipata del territorio”  denuncia "l'inciucio" con "grande indignazione"... Sconvolti - dice - dall’iniziativa del rettore della "d’Annunzio", Liborio Stuppia, che, nell’ambito della Divisione Progetti Speciali e Pnrr ha avviato un contratto di ricerca per verificare la compatibilità ambientale del progetto della LNEnergy ed ha chiesto la partecipazione degli uffici tecnici della Regione Abruzzo, dell’Unione Montana dei Comuni del Sangro e del Comune di Bomba".

"Siamo pronti a scommettere che attesterà che l’estrazione del gas è ambientalmente compatibile e che addirittura consoliderà, oltre al conto in banca di Mark, anche le frane che incombono sul lago e risanerà tutti i rischi idrogeologici e sismici presenti sul territorio.
Ora, - viene rimarcato - che l’azienda ci provi, ci sta, ma che gli altri abbocchino no!
Siamo abituati ad assistere spesso all’attività di politici impegnati a favorire l’arricchimento di privati più che a tutelare gli interessi pubblici, ma l’impegno diretto di enti e università pubblici con l’uso di fondi europei per favorire un’iniziativa pericolosa e fortemente osteggiata è francamente troppo! La LNEnergy faccia a sue spese, come previsto dalla legge, gli studi necessari; il comitato tecnico scientifico indipendente, che lo stato italiano ha già e che è rappresentato dal Comitato Via del ministero dell’Ambiente, farà le sue valutazioni, come è sempre avvenuto. Ci chiediamo: in quale linea di finanziamento del Pnrr può mai rientrare una ricerca che deve confutare una verità storicamente accertata per far arricchire un imprenditore Usa sfruttando un giacimento fossile? Qual è l’interesse pubblico dell’iniziativa?
E' questa la crescita economica sostenibile e inclusiva che vogliamo?
Il progetto viene spacciato per innovativo perché il gas verrebbe raffinato e raffreddato per produrre gas naturale liquefatto (Gnl), che la ditta presenta come combustibile alternativo utile alla decarbonizzazione. Il Gnl - è la conclusione - è un combustibile alternativo utile alla decarbonizzazione solo se viene prodotto da fonti rinnovabili, quali rifiuti organici o scarti agricoli, non se viene prodotto da una fonte fossile quale il gas naturale!" 07 dicembre 2023

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