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Lanciano (Ch) – C’era una volta Renzi. Solo lui. Adesso non più. Con l’autocaduta bis (dimissioni dal Governo e dalla segreteria) in seguito al verdetto del referendum del 4 dicembre scorso, si sono sparigliate le carte. Tutti renziani prima. Chi ci credeva davvero (e continua a crederci) e quelli di facciata. Oggi dicono “erano renziani di convenienza”. Domani si vota, dalle 11 alle 15. C’è la Convenzione di circolo, il primo passaggio per arrivare al Congresso nazionale per l’elezione del segretario e dell’assemblea nazionale. Si votano i delegati alle convenzioni provinciali. Poi successivamente si sceglieranno quelli per la Convenzione nazionale. Burocrazia si dirà, passaggi necessari però per arrivare fin su in alto. Al posto di comando, quello lasciato libero (temporaneamente?) da Renzi per far uscire allo scoperto Bersani&Speranza. E riprendersi eventualmente il Partito senza i bastian contrari. 

Sono circa 6.300 i Circoli di sezione nei quali si sta attualmente svolgendo la sfida tra i tre candidati alla segreteria: Michele Emiliano, Matteo Renzi ed Andrea Orlando. Hanno proposto le proprie “mozioni” appoggiati dalle varie liste interne. Qui in città, andato via il Renzi nazionale, ci sono incertezze… E a Lanciano la mozione Renzi è in bilico. Sì perché adesso i “renziani di convenienza” si sono dirottati su Orlando e sulla sua mozione. Orlando è il ministro della Giustizia dei Governi Renzi e Gentiloni. Apparentemente di sinistra, Andrea Orlando a Lanciano è apprezzato soprattutto dai malpancisti degli ultimi 3 anni: coloro che hanno deciso di non scindersi (e seguire Bersani) e di “combattere il nemico dall’interno". Lo slogan di Orlando è: "Unire l'Italia, unire il Pd". Nella nuova sede di via Piave invece sembra che lo “dividano”. Perché il blocco monolitico si è sbriciolato come neve al sole. Adesso si fa politica per davvero, così dicono. 

Ma chi segue Orlando & C.? Angelo Laccisaglia soprattutto, capogruppo in consiglio comunale, quello che è più di sinistra della compagine dell’attuale Consiglio, quello che ha sottratto lo scettro (a suon di voti) a Maria Saveria Borrelli. Quest’ultima segue il suo capogruppo "nemico". Mai pronunciatasi in modo palese durante la campagna referendaria, anche per non “infangare” la sua carica di presidente della sezione Anpi di Lanciano, Borrelli non ha mai amato Renzi. Orlando è un’áncora di salvezza per non morire “renziana” (da democristiana). La giovane Elisabetta Merlino sta con Orlando. Il capofila però (e quello più temibile dicono i renziani) è un vero politico: è il convalescente Pasquale Sasso. E' tornato ad essere la volpe di sempre. Tessere e politica (anche perché domenica votano gli iscritti al partito entro il 28 febbraio scorso). Con Renzi governativo Sasso, assessore all’Urbanistica e ai Lavori Pubblici, stava in sordina; ultimamente, dicono fonti ufficiose, è tornato un leone con la sua squadra di amici. Adesso sa che bisogna dare un colpo. Anzi il colpo. Sasso conosce la politica, quella con la maiuscola: non è mai morto politicamente avendo vissuto tutta la trafila Democrazia Cristiana–Popolari–Margherita e PD. 

Incerta è la posizione del consigliere comunale e medico Carmine Lanci. Nelle ultime ore si definirà anche il suo appoggio ad uno dei candidati alla segreteria. Con il vincente (almeno a livello nazionale) Renzi c’è una squadra di giovani capitanata dall’assessore alla Cultura, Marusca Miscia. Ci sono anche Leo Marongiu (che segue il fido assessore alla Sanità, Silvio Paolucci), Giulia Di Martino (che fece coppia con “Lacci” alle comunali della primavera scorsa per ciò che concerne le preferenze) e soprattutto l’attuale segretaria di sezione, Rosetta Madonna. Lo slogan della mozione di Renzi è "Avanti, insieme". Sono con Marusca  Miscia e la sua azione di rinnovamento, ma fuori dal consiglio comunale, personalità del partito come l’ex assessore comunale al Bilancio, Valentino Di Campli; l’avvocato Raffaello Carinci; il giovane Piervincenzo De Luca, e l’attuale presidente dell’Anxanum Multiservizi Intercomunali Spa (ex farmacie comunali) Camillo Colaiocco. Poche, residuali sono le chance di vittoria per la mozione del governatore della Puglia, magistrato in aspettativa, Michele Emiliano. 

Emiliano è rimasto dentro il Pd, “tradendo” i suoi ex alleati e fuoriusciti Speranza, Bersani, ecc... Slogan: "L'Italia è il nostro partito". Gode della stima e fiducia del sindaco Mario Pupillo. Voci di corridoio dicono che Pupillo non si schiera e addirittura non parteciperà al voto. Le voci potrebbero essere smentite dai fatti solo domenica. Dopo la fase sezionale ci saranno le primarie che si terranno infine il 30 aprile con un turno unico. E lì potranno votare tutti gli elettori e le elettrici (dunque anche i non iscritti), versando un contributo di 2 euro. Dopo le primarie, il segretario sarà proclamato dall'assemblea nazionale del PD, convocata per domenica 7 maggio. 

Ad oggi, con i dati di quasi il 10% dei circoli del partito, l’ex segretario Matteo Renzi non ha rivali, avendo collezionato ben oltre il 65% di preferenze. A seguire Orlando poco sopra il 27% e terzo Emiliano con il 5-8%. Per ora attendiamo di conoscere l’orientamento in città, dove si contano circa 160 tessere. Siamo sul filo di pochi voti anche perché, sussurra qualcuno, all'ultim'ora c'è stata una strana ondata di iscrizioni di albanesi e rumeni. Integrazione? O il gioco della politica? Mah... 31 mar.’17

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