Abruzzo. L'orso bruno marsicano sul Monte Velino

Un giovane orso bruno marsicano è stato avvistato ieri mattina nel cuore della Riserva naturale orientata del Monte Velino, mentre era intento ad attraversare velocemente un grande nevaio in alta quota, in un’area distante dai centri abitati o da altre attività umane. A segnalarlo sono i carabinieri del Reparto Biodiversità di Castel di Sangro (Aq). 

"Non è la prima volta - viene fatto presente in una nota - che un orso attraversa il territorio della riserva, ma mai si era verificato un avvistamento così ravvicinato e chiaro in un ambiente apparentemente poco idoneo per questi animali. Si tratta verosimilmente di un orso che sta cercando di colonizzare nuovi territori, occupati dalla specie prima che la stessa fosse portata sull’orlo dell’estinzione. L’areale dell’orso marsicano, fino a pochi anni fa ristretto al solo territorio del Parco nazionale d’Abruzzo, Molise e Lazio, è in corso di espansione grazie alle azioni di tutela e conservazione attiva intraprese nell’ambito del Patom (Piano d’azione nazionale per la Tutela dell’Orso bruno marsicano) e della Rete di Monitoraggio, alla quale anche i carabinieri partecipano attivamente, grazie alla loro competenza scientifica ed alla gestione diretta di importanti territori protetti. In particolare, la Riserva del Monte Velino protegge, con i suoi 3.500 ettari, eccezionali valori ecologici tra i quali dieci habitat di interesse dell’Unione Europea, 600 specie vegetali e quasi tutte le specie di vertebrati tipiche degli Appennini, orso bruno marsicano incluso".

Le attività di controllo e di monitoraggio nella zona saranno ora rafforzate. "La collaborazione di tutti i cittadini - dicono i militari - è però essenziale, per non ostacolare i liberi movimenti del plantigrado, che potrebbero preludere alla costituzione di un prezioso nuovo nucleo vitale della specie nel massiccio del Velino Sirente. Gli animali devono essere sempre osservati da debita distanza, fotografati o filmati per esclusivo uso personale e senza utilizzare droni o velivoli di altro genere. Eventuali cani devono essere sempre tenuti al guinzaglio. I suoni della natura vanno infine ascoltati in silenzio, evitando di alzare troppo la voce o di provocare rumori con apparecchi elettronici di qualsiasi tipo. Si ricorda che ogni comportamento in grado di arrecare disturbo alla fauna selvatica, compromettendo così lo stato di conservazione di habitat e specie tutelati anche a livello europeo, è punibile con severe sanzioni amministrative e penali". 26 apr. 2021

@RIPRODUZIONE VIETATA

totale visualizzazioni: 1272

Condividi l'Articolo