'La Regione ha fatto sparire 7 milioni e 670 mila euro dal Microcredito'. Altri soldi tolti per il Napoli Calcio

La Regione ridimensiona, fin quasi a cancellare, una misura importante invocata e sostenuta da tutto il mondo delle imprese come il "Microcredito": una misura destinata a sostenere le piccole attività, consentendo soprattutto a tanti giovani imprenditori che altrimenti non avrebbero potuto avere altra possibilità di accesso al credito (circa 3.500 in questi anni).

A denunciare i fatti, in una nota congiunta, sono sette associazioni del mondo dell'impresa, ossia Casartigiani, Claai, Cna, Confapi, Confartigianato, Confcommercio e Confesercent. La Giunta regionale, con delibera numero 583 del 28 settembre scorso - fanno presente -  ha stornato dal Fondo di dotazione del "Microcredito" ben 7 milioni e 670mila euro per destinarli ad altre attività non meglio precisate. Una somma che va ad aggiungersi al primo taglio operato in estate, con il milione e 200mila euro destinati al raduno del Napoli di Castel di Sangro e attinto sempre allo stesso plafond.

In questo modo - osservano i firmatari della nota, "la disponibilità del fondo è stata di fatto ridotta all'osso, e ci sfugge la spiegazione di tutto ciò soprattutto alla luce delle tante dichiarazioni pubbliche che annunciano misure a sostegno del mondo dell'impresa". Una falcidiata inspiegabile, se si considera che è la stessa delibera di Giunta ad ammettere, in un suo passaggio, "i buoni risultati iniziali e la crescente domanda da parte dei beneficiari", tanto da elevare l'iniziale dotazione da poco più di 9 milioni di euro a 46. E senza dimenticare che la platea dei beneficiari ha dato prova di affidabilità, se è vero che i tassi di insolvenza delle restituzioni sono stati inferiori al 15%, consentendo di reintegrare il fondo stesso e procedere a nuove erogazioni.

Dalle stesse sigle era arrivata nei giorni scorsi la richiesta, rimasta sin qui senza risposta, al presidente della Regione, Marco Marsilio; all'assessore alla Formazione Piero Fioretti ed al presidente della società Abruzzo Sviluppo, Stefano Cianciotta, di arricchire e potenziare la misura. Come? In due modi, il primo dei quali "utilizzando le risorse rinvenienti dai vecchi bandi sul Microcredito: si creerebbe un effetto moltiplicatore, coinvolgendo i Confidi abruzzesi, che andrebbero a garantire i finanziamenti al 100%, beneficiando della riassicurazione del Fondo di Garanzia". In tal modo, "con uno stanziamento di 13 milioni di euro si avrebbe la possibilità di generarne 30 di finanziamenti erogati a "tasso zero" a più di 1.200 imprese".

Il secondo è invece legato alla nuova programmazione dei Fondi comunitari. "Si potrebbe ipotizzare - viene spiegato - un bando che coinvolga una serie di operatori territoriali appositamente selezionati, prevedendo un contributo a fondo perduto pari al 25% dell'importo con un massimo di 5mila euro e un finanziamento pari al 75% dell'importo, per un massimo di 15mila euro) da restituire in 6 anni con 18 mesi di pre-ammortamento a "tasso 0". Con una dotazione di circa 15 milioni, si garantirebbe l'accesso al credito e la nascita di circa 1.250 imprese". Progetti che ora rischiano di restare nel cassetto, se la Regione non deciderà di tornare rapidamente sui propri passi.

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