Costa dei Trabocchi e 'Via Verde'. 'Ripartire dal Parco nazionale. No allo sfruttamento del paesaggio per fare cassa'

"Puntuali osservazioni per evitare che soluzioni pasticciate facciano sprecare un’occasione storica". Wwf Abruzzo e Zona frentana e Costa teatina hanno presentato osservazioni alla bozza di Regolamento proposta dalla Provincia di Chieti per la gestione della "Via Verde".

"C’è molto da cambiare nel documento - dicono - . Basta cementificare, disseminare di parcheggi: è contro la logica della fruizione sostenibile con la quale la stessa è stata concepita". Filomena Ricci, delegato del Wwf Abruzzo afferma in un comunicato: "Ci eravamo illusi che la pandemia avrebbe messo bene in evidenza la necessità di mettere al centro di ogni azione il rispetto degli equilibri naturali, invece continua l’assenza di un approccio omnicomprensivo alla pianificazione e alla programmazione urbanistica di infrastrutture che dovrebbero essere strategiche. Né è accettabile che si accampi la giustificazione della fretta: cittadini e turisti aspettano risposte da anni... ". Nell’attesa di una fase di confronto, chiedono la sospensione dell’iter del Regolamento: "Non si prendano facili scorciatoie, che alla lunga non aiutano il territorio - commenta Ricci -. Si coinvolgano, quindi, la Regione, i Comuni e i portatori d'interesse all'interno di un Osservatorio, che progetti interventi nell’ottica della tutela del patrimonio naturalistico e implementi azioni per dare orizzonti diversi all'economia del territorio in prospettiva e anticipando quello che dovrà essere il futuro di queste zone meravigliose, ossia il Parco nazionale della Costa teatina". La cui istituzione è attesa da vent'anni. "Il Parco è l’unico strumento possibile per pianificare interventi e azioni che da un lato tutelino le emergenze naturalistiche e dall’altro implementino la promozione del territorio minimizzando la conflittualità ambientale, dando certezze a chi deve investire risorse proprie, favorendo l'occupazione, l'innovazione e qualificando il turismo", aggiunge Ines Palena, presidente del Wwf Zona frentana.

Sulla stessa scia Articolo1, con Francesco Del Viscio e Paola Cianci, che premono anche per "l'ultimazione dei lavori, in modo da creare un percorso ciclopedonale meraviglioso, all’altezza delle aspettative". Ma sulla questione fioccano documenti, diffide, comunicati e critiche. 

Per Ascom Abruzzo, con il presidente Angelo Allegrino, si deve “trovare il giusto equilibrio tra attività produttive e tutela dell’ambiente e del paesaggio. Bisogna puntare su una prospettiva di sviluppo, imprenditoriale e turistica, innovativa e sostenibile. Non si può agire con leggerezza e approssimazione". Che si giunga ad una “sintesi equilibrata delle diverse esigenze in campo”, è anche l’auspicio della Cna Turismo, col presidente Claudio Di Dionisio che chiede alla Provincia di "restituire presto il percorso, che è ancora un cantiere, alla fruizione nella sua pienezza, partendo dalla sistemazione delle gallerie".

Anche la Italia Nostra, sezione Lanciano, con il presidente Pierluigi Vinciguerra, attacca. "Chiediamo che ci sia un rapporto equilibrato con la natura, senza rinunciare al progresso. Il Regolamento trasformerebbe il territorio costiero concedendo a pochi privati spazi verdi per realizzare impianti, ombreggi stagionali, aree attrezzate e, addirittura, ai gestori dei trabocchi permetterebbe di creare punti di sosta anche di 500 metri quadrati, distruggendo la bellezza dei posti. Si permette la commercializzazione dell’ambiente e la sua definitiva morte. No allo sfruttamento della risorsa paestistica per fare cassa".   12 dic. 2020

Maria Isabel Aganippe

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