Movida 'Cenerentola' a Pescara, il Tar rigetta le istanze dei locali

I giudici amministrativi rimandano al mittente le istanze degli esercenti.

L'hanno chiamata "Ordinanza Cenerentola" perché dallo scorso primo giugno stabilisce che nella fascia oraria compresa tra la mezzanotte e le 6 di venerdì, sabato e domenica sera è in vigore il “divieto di somministrazione su tavoli e sedie che insistono aree esterne, pubbliche o private, qualunque sia il titolo per l’occupazione, assentite per la somministrazione, con obbligo degli esercenti di assumere immediatamente ogni adeguata iniziativa legata al comportamento degli avventori che determini il mancato rispetto del divieto” e che nella stessa fascia oraria e negli stessi giorni è previsto anche il “divieto di vendita per asporto di bevande alcoliche di qualsiasi gradazione in contenitori di vetro, alluminio, latta e similari, ad eccezione della vendita con consegna a domicilio”.

Ovviamente questo provvedimento ha scatenato la protesta degli esercenti, che sostengono che in questa maniera sia molto difficile lavorare. Al tempo stesso, però, il Comune deve tutelarsi perché i residenti avevano fatto ricorso contro i rumori della movida che vanno avanti da anni, e con la prima causa (sentenza di primo grado) erano già scattati oltre 360mila euro di rimborsi. Com'è andata a finire? Semplice: i titolari dei locali si sono rivolti al Tar, che ieri ha emanato il verdetto, non accogliendo la sospensiva chiesta dalle attività della movida del centro. Gli esercenti, rappresentati e difesi dall'avvocato Andrea Lucchi, si erano opposti al Piano di Risanamento Acustico nella zona di piazza Muzii. 

Il Tar ha ora respinto la domanda di tutela cautelare formulata con il ricorso evidenziando che “gli accertamenti dell’Arta hanno attestato l’efficacia, seppur parziale, delle misure di risanamento acustico" adottate dal Comune, ribadendo che le scelte dell'Ente appaiono costituire “un proporzionale punto di equilibrio tra il diritto alla libertà economica e la tutela della quiete pubblica e del riposo dei residenti, mediante un’adeguata e ragionevole composizione dei contrapposti interessi in gioco di rango costituzionale, attuato dal Comune nell’esercizio dei poteri concessi dalla legge 447/1995”.

Tuttavia non sarebbe ancora detta l'ultima parola: "Non è ancora troppo tardi per sedersi a un tavolo e ragionare su regole condivise che bilancino le esigenze dei residenti con quelle di chi arriva a Pescara per vivere e far vivere la città e anche di chi su queste opportunità investe e con queste opportunità lavora", dice il direttore di Confartigianato Pescara, Fabrizio Vianale, lanciando un appello alle istituzioni perché si facciano promotrici di un confronto autentico tra imprenditori e residenti nelle aree della movida. La volontà è quella di non far morire quelle zone che, per lungo tempo, hanno rappresentato il volto allegro di Pescara, per la ricchezza e la qualità degli eventi e delle proposte. 

Anche perché dopo l'Ordinanza Cenerentola, che - come detto - nel fine settimana spegne a mezzanotte la movida in piazza Muzii, i primi problemi iniziano ad affiorare anche lungo la Riviera: "Non vogliamo soffermarci su casi singoli - afferma Vianale - ma continuare a fare un ragionamento di sistema che può e deve essere ascoltato. Soprattutto dal Comune che è, su questo tema, il nostro primo interlocutore. Per piazza Muzii e strade limitrofe abbiamo presentato una proposta, lo faremo anche per Pescara Vecchia. Proposta che nella nuova ordinanza firmata dal sindaco non è stata però tenuta in alcuna considerazione. Per la Riviera, che di fatto vive essenzialmente d'estate, siamo pronti ad un confronto aperto con l'amministrazione in modo da attestarci su una comune linea di buonsenso, che salvaguardi i legittimi interessi dei residenti, degli esercenti e di tutti quei pescaresi che nella bella stagione vogliono godersi la loro città. Non è andando avanti con un costante braccio di ferro che si aiuta l'economia, che si incrementa la percezione di sicurezza. Non possiamo continuare a dire che vogliamo essere una città turistica se poi non offriamo servizi serali adeguati. Ricordiamo sempre che ogni luce che si spegne è uno spazio che si regala al degrado e alla criminalità". Staremo dunque a vedere. 24 giu. 2025

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