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Un boato e il crollo. Questa mattina, alle 9.20, è venuto giù, sbriciolandosi, il ponte di Guastacconcio, che si trova nel territorio del comune di Paglieta (Ch) e che risale ai primi del Novecento. (Guarda il video di Marco Severo)

"Un disastro da evitare", butta lì il sindaco di Paglieta, Ernesto Graziani. "Da quando mi sono insediato, dal giugno del 2019, - ricorda - è stato chiuso ben tre volte. Le prime due, sulla base di un’ordinanza contingibile e urgente, emessa dal sottoscritto, senza interpellare la Provincia a cui feci la segnalazione, ma nel timore che l’intervento non fosse tempestivo, provvidi a chiudere. L’ultima volta, il 14 dicembre del 2021, è stata disposta dalla Provincia, competente sulla struttura, la chiusura del cavalcavia, sempre su mia segnalazione. Ho segnalato l’aggravarsi dell’abbassamento della sede stradale, che aveva raggiunto i sei centimetri. La Provincia ha incaricato una ditta di monitorare il ponte; ha riscontrato la gravità della situazione e ha vietato il passaggio ai veicoli, con apposita ordinanza del 16 dicembre". La numero 697, a firma del dirigente della Provincia, Nicola Pasquini.

Da allora divieto di passare sul ponte. Le abbondanti piogge  di quei giorni ne avevano ulteriormente  compromesso lo stato, con pericolosi avallamenti al centro della carreggiata. Da lungo tempo si parlava si lavori, mai effettuati. "Troppe chiacchiere e niente fatti..., così funziona in Italia", commentano alcuni cittadini arrivati sul posto. 

Graziani si è immediatamente attivato per lanciare l’allarme. "Per sollecitare la Provincia ad intervenire - riferisce -, lo scorso 20 gennaio ho incontrato il neo presidente Francesco Menna, insieme a Michele Di Florio e Antonio Peschi, rispettivamente assessore e  tecnico del Comune, e a Gaetano D'Onofrio, titolare di un bar, e  Remo Scatozza, rappresentante della "Cantina sociale" di Paglieta. Il coinvolgimento dei titolari di attività commerciali in difficoltà si era rivelato essenziale. Adesso è veramente un dramma. Chiedo lo stato di emergenza, perché è indispensabile fornire ristori economici alle categorie che boccheggiano, a causa della chiusura del ponte. In ginocchio sono tutti gli esercizi commerciali: bar, macellerie, ristoranti, gommisti, etc. Attività che tiravano avanti grazie al transito veicolare che avveniva attraverso il ponte e, venendo meno questo passaggio di mezzi, di vitale importanza, i loro affari e guadagni sono letteralmente crollati".

Graziani convocherà una riunione nella Cantina Sociale di Paglieta, una delle realtà del territorio che sta subendo ingenti danni, così come gli agricoltori, costretti a dover percorrere tragitti alternativi e più lunghi per provvedere a lavori come  potatura e trattamento dei vigneti".

Al tracollo sono seguiti sopralluoghi, oltre che di Graziani, di tecnici della Provincia e carabinieri. Afferma il preisdente Menna: "Le risorse per gli interventi sono state già inviduate e daremo avvio ai lavori in maniera tempestiva. La chiusura dei mesi passati ha evitato il peggio, tragedia e perdita di vite umane".

"E' arrivato l’epilogo della storia del ponte - tuonano invece Legambiente Abruzzo -. Il nome evoca distruzioni e ricostruzioni: il ponte, realizzato per unire le due sponde del Sangro, era stato danneggiato durante la Seconda guerra mondiale e poi rimesso su nell’immediato dopoguerra. Snodo fondamentale della rete viaria della Val di Sangro, era attualmente chiuso al traffico, dopo anni in cui era stato transitabile a singhiozzo a causa delle lesioni, conseguenza delle piene del fiume; dell'abbassamento del letto del corso d'acqua, causato dai prelievi di materiali; dall’usura dovuta al passaggio dei mezzi pesanti".

Dichiara Rebecca Virtù, della segreteria di Legambiente Abruzzo: "Quella che facciamo è la cronaca di un crollo annunciato. Guastacconcio era un sorvegliato speciale e, come associazione, lo avevamo inserito già nel 2018 nel dossier “Sos infrastutture sicure” che accendeva i riflettori sulle infrastrutture a rischio in tutta Italia. Nonostante i ripetuti allarmi e le preoccupazioni, non c’è stato un intervento rapido ed efficace. Ora è necessario non perdere altro tempo: prima di tutto togliere le macerie per evitare il rischio esondazione. Poi pensare a una ricostruzione che sia sostenibile per il fragile equilibrio dell’ecosistema fluviale del Sangro. Le risorse messe a disposizione dal Pnrr devono essere utilizzate per la messa in sicurezza e per sviluppare la resilienza del territorio rispetto ai mutamenti climatici, ai fenomeni atmosferici sempre più aggressivi e al conseguente dissesto idrogeologico che già ha creato i danni che vediamo a ponti, viadotti e viabilità minore".

Luzio Nelli, storico esponente dell’associazione ambientalista in Val di Sangro, ammonisce: "Deve crescere la "cultura della manutenzione". Continuiamo a puntare sulle "grandi opere" ma il Paese ha bisogno della manutenzione delle infrastrutture già esistenti come opera pubblica continuativa nel tempo. L’obiettivo, però, deve essere anche il miglioramento in chiave sostenibile della mobilità: investire maggiormente nel trasporto su rotaia delle merci, diminuendo il trasporto su gomma; puntare alla decarbonizzazione del trasporto; incentivare lo spostamento con i mezzi pubblici, sviluppare la mobilità green". 13 feb. 2022

Linda Caravaggio

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