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Contro il Governo, che vuole escludere i cittadini e gli enti locali dall'esprimere il proprio parere nella Via (Valutazione impatto ambientale) delle grandi opere pubbliche. "Interventi impattanti, dai rifiuti alle cave passando per le trivelle e gli inceneritori: si vuole togliere ai territori anche la possibilità di partecipare ai procedimenti". E 38 associazioni abruzzesi, assieme ad altre centinaia in tutta Italia, lanciano l'allarme e nel dossier “Questa non è la Via”  (leggi in calce all'articolo) spiegano le criticità del Decreto proposto per le nuove procedure di Valutazione di impatto ambientale, che in teoria dovrebbe limitarsi a recepire una direttiva comunitaria del 2014. Una riforma ritenuta “pericolosissima”. A rischio, in Abruzzo, la raffineria di Bomba, ad esempio, e l'airgun in mare per le ricerche petrolifere.

Su diversi punti il Decreto, ora all'esame delle Commissioni parlamentari e della Conferenza Stato-Regioni, “oltre che rappresentare una vera e proprio involuzione sul tema del rapporto tra comunità e interessi privati che sostengono i progetti, si rivela criminogeno e, in qualche passaggio, anche eversivo dello stato di diritto. Occorre coniugare procedimenti snelli e partecipazione popolare alle scelte, - dichiarano associazioni, comitati e movimenti - migliorando anche i contenuti degli studi di impatto ambientale che spesso sono carenti, se non fatti direttamente con il copia-incolla". E di proposte, in tal senso, ne vengono avanzate diverse. 

 Il Decreto – fa presente il dossier - prevede di poter accedere in qualsiasi momento e per qualsiasi tipologia di opera alla Via "in sanatoria". “Addirittura c'è la possibilità di continuare i lavori anche se "scoperti" a realizzare un progetto (una cava, un gasdotto ecc.) senza Via; oppure, quando il parere Via, se esistente, è stato sospeso o annullato dal Tribunale amministrativo regionale! Il cantiere, in sostanza può andare avanti anche se irregolare. Tanto poi si rimedia”. “La verifica di assoggettabilità a Via, che oggi è un primo filtro per impianti anche pericolosi e distruttivi,- si evidenzia - praticamente diventerà un orpello. Infatti per ben 90 categorie di opere ed impianti è stata eliminata completamente la fase di partecipazione per cittadini ed enti, che oggi hanno 45 giorni per presentare osservazioni. Il Governo si arroga il diritto di decidere d'imperio” Attualmente, per la procedura di Via, bisogna depositare il progetto definitivo ai fini delle analisi. Invece con il nuovo provvedimento le aziende ed imprese proponenti possono presentare anche "quattro schizzi, privi di dettagli tecnici fondamentali per verificare gli impatti oppure, come sta accadendo frequentemente, per accorgersi di eventuali abusi già commessi”. I componenti della commissione Via nazionale saranno scelti dal ministro espressamente, “senza fare ricorso a procedure concorsuali”. Questa specifica viene introdotta dopo la bocciatura della Corte dei Conti proprio sulla nomina di Galletti per la nuova commissione Via, bocciatura avvenuta proprio per l'assenza di criteri selettivi. “Il controllo partitico – è l'accusa - diventerà totale. Si cerca così anche di superare surrettiziamente l'esito referendario del 4 dicembre, quando è stata bocciata anche la riforma dell'articolo117 della Costituzione che prevedeva un forte accentramento”. “Molti dei progetti di estrazione del petrolio e di prospezione, con l'uso dell'airgun e di esplosivi, verrebbero esclusi dalla Via diretta. Inoltre il Governo vuole fare un grande regalo da centinaia di milioni di euro alle multinazionali: permettere di non smontare piattaforme e gasdotti a fine lavorazione lasciandoli ad abbellire il paesaggio”.






Contro il Governo che vuole escludere i cittadini dall'esprimere il proprio parere nella Via (Valutazione impatto ambientale) delle grandi opere pubbliche. "Interventi impattanti, dai rifiuti alle cave passando per trivelle: il Governo vuole togliere ai territori anche la possibilità di partecipare ai procedimenti". E 38 associazioni abruzzesi, assieme ad altre centinaia in tutta Italia, lanciano l'allarme e in un dossier (clicca e leggi in calce all'articolo) spiegano le criticità del Decreto proposto per le nuove procedure di Valutazione di impatto ambientale che in teoria dovrebbe limitarsi a recepire una direttiva comunitaria del 2014. A rischio, in Abruzzo, la raffineria di Bomba, ad esempio, e l'airgun in mare per le ricerche petrolifere. 

"Altro che partecipazione e trasparenza sulla grandi opere per evitare i conflitti a lavori avviati! Il Governo Gentiloni - viene spiegato in una nota - intende mettere il bavaglio ai cittadini e agli enti che vogliono parlare e capire di inceneritori, Tav, trivelle, cave, rifiuti e tutti i progetti che possono incidere pesantemente sull'ambiente.
Su diversi punti il Decreto, oltre che rappresentrare una vera e proprio involuzione sul tema del rapporto tra comunità e grandi interessi privati che sostengono i progetti, si rivela criminogeno e, in qualche passaggio, anche eversivo dello stato di diritto".

Il Decreto è ora all'esame delle Commissioni parlamentari e della Conferenza Stato-regioni. Nel dossier preparato ci sono proposte per coniugare procedimenti snelli e partecipazione di cittadini ed enti locali alle scelte che li riguardano migliorando anche i contenuti degli studi di impatto ambientale che spesso sono carenti se non fatti direttamente con il copia-incolla".


I firmatari del documento in Abruzzo:
Forum Italiano Movimenti per l'Acqua, Coordinamento Nazionale No Triv, Gruppo d'Intervento Giuridico Onlus, Associazioni Antimafie "Rita Atria", Peacelink, Nuovo Senso Civico Onlus, Altura, Collettivo Altrementi Valle Peligna, LIPU Abruzzo, CAST (Comitato Ambiente Salute e Territorio), Abruzzo Beni Comuni, Comitati Cittadini per l'Ambiente di Sulmona, Ass. Pescara Punto Zero, Forum Abruzzese Movimenti per l'Acqua, Stazione Ornitologica Abruzzese Onlus, Comitato contro lo Stoccaggio "Poggiofiorito", Coordinamento Comitati "No Elettrodotto Villanova - Gissi - Foggia", Comitato No Powercrop, Associazione Salviamo L'Orso, Circolo Valorizzazione Terre Pubbliche, Comitato "La Difesa", Comitato No Inceneritore Val di Sangro, Salviamo La Piana, Orsa ProNatura, Confederazione Cobas PE-CH, sezione Italia Nostra di Pescara, sezione Italia Nostra di Città Sant’Angelo, Italia Nostra - sezione di Lanciano, Italia Nostra, sezione Vasto (CH), Italia Nostra sezione di L’Aquila, sezione Abruzzo di Italia Nostra, Associazione Dalla Parte dell'Orso, Archeoclub Pescara, Comitato Cittadino "No impianto di trattamento fanghi" Canosa Sannita (Ch), Zona22, Uallòuallà, USB Lanciano, CDCA Abruzzo, Associazione A Sud Onlus, Adiconsum Abruzzo, Associazione Culturale L'AltraItalia Lanciano. 10 aprile 2017 

Serena Giannico



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