Apertura a L'Aquila dell'anno giudiziario in Abruzzo. 'Presenza di capitali della 'ndrangheta. Più alto tasso di femminicidi'
GUARDA LE FOTO

Cerimonia di apertura, in Corte d'Appello a L'Aquila, dell'anno giudiziario in Abruzzo. Ecco i temi principali affrontati dai magistrati. (GUARDA VIDEO INTEGRALE CERIMONIA)

'DURATA ECCESSIVA PROCESSI TOGLIE 2% PIL AL PAESE'

La durata processi Italia - dice la relazione della presidente - è mortificante per chi la chiede ma anche per chi amministra. L’eccessiva durata toglie al Paese 2% Pil. La prescrizione ha falcidiato migliaia di processi penali. Si sono susseguite condanne procedure infrazione in sede europea. Oggi qualcosa sta cambiando: abbiamo qualche risorsa in più; abbiamo maggiore razionalità del quadro normativo, abbiamo obiettivi concreti. Abbiamo il dovere e la responsabilità di non deludere ancora una volta le aspettative di milgioramento del sistema giudiziario". 

'PNRR CI IMPEGNA AD ABBATTERE DEL 90% L'ARRETRATO'

"Il Pnrr ha stabilito di partire dai dati del 2019 per misurare gli effetti virtuosi delle riforme e dei finanziamenti concessi. Ci impegna entro il 2026 ad abbattere del 90% l'arretrato civile e a ridurre la durata media dei procedimenti del 55% nel settore civile e del 25% in quello penale. Delinea obiettivi intermedi per la fine del 2024 che quantomeno in Corte d'Appello e nei tribunali di maggiori dimensioni, contiamo di riuscire a conseguire".  Ma ''con riferimento all'arretrato ultratriennale soltanto i Tribunali di Chieti e Pescara sono in linea con il raggiungimento dell'obiettivo Pnrr di riduzione in misura pari al 65% entro il 31 dicembre 2024, avendo, rispettivamente, ridotto il proprio arretrato del 67,69% e del 53,57%. I Tribunali di Teramo e L'Aquila hanno fin qui conseguito più esigue riduzioni (rispettivamente del 13,81% e del 7,36%), mentre presso gli altri Tribunali l'arretrato ultratriennale è addirittura aumentato: presso il Tribunale di Lanciano del 14,94%, presso quello di Vasto del 17,92%, presso quello di Sulmona dell'87,23% e presso quello di Avezzano addirittura del 193,13%; con le uniche eccezioni di questi ultimi due Tribunali, l'entità̀ dell'arretrato è peraltro generalmente diminuita rispetto a quella del precedente anno giudiziario, in percentuali pari al 32,26% (Chieti), al 29,92% (L'Aquila), al 21,38% (Vasto), al 20,25% (Pescara), al 20% (Lanciano) ed al 6,38% (Teramo)".

'NEL CIVILE DEFINITI 32.800 PROCEDIMENTI'

"Si conferma la progressiva erosione degli arretrati e la pressoché generalizzata riduzione della durata dei processi. Sono i buoni frutti dell'impegno, della dedizione, del lavoro e della competenza di tutti coloro che, in squadra e con obiettivi e visioni condivisi, lavorano nell'amministrazione della Giustizia: i magistrati e tutto il personale amministrativo. Nel settore civile/lavoro è confermata l'efficacia del lavoro degli uffici dei Giudici di Pace, che hanno definito circa 13.700 procedimenti, a fronte di una sopravvenienza di circa 13.600, così mantenendo la pendenza a circa 5.000 procedimenti e rispettando tempi celeri. Negli gli otto tribunali del Distretto (Pescara, Chieti, L'Aquila, Teramo, Avezzano, Sulmona, Vasto, Lanciano), sono stati iscritti poco più di 31.400 nuovi procedimenti (rispetto ai 32.600 dello scorso anno giudiziario), a conferma del trend in leggera ma persistente decrescita già riscontrato negli anni precedenti". "Anche in questo anno giudiziario - ha evidenziato - gli uffici sono riusciti a definirne un numero poco maggiore, circa 32.800, garantendo comunque una riduzione della pendenza totale, scesa di circa 1.000 unità (da 27.170 a 26.130 procedimenti) risultato che conferma la tenuta della giurisdizione nonostante le molte difficoltà operative (alle scoperture di personale e magistrati è attribuibile il minor numero di sentenze depositate, circa 1.500 in meno rispetto all'anno giudiziario 2021/2022). L'arretrato civile ultratriennale (il settore lavoro non ha arretrati rilevanti), vera nota dolente del sistema, è diminuito rispetto all'anno 2019, in linea con gli iniziali obiettivi Pnrr (-65% entro il 2024), solo presso i Tribunali di Pescara e Chieti mentre è in aumento nei Tribunali infraprovinciali di Avezzano, Sulmona, Vasto e Lanciano (con variazioni percentuali importanti nel primo -193% in più-, mentre negli altri si attesta rispettivamente all'87%, 18% e 15%). E' tuttora preoccupante l'arretrato ultratriennale del Tribunale di Teramo, che, pur ridottosi del 14% rispetto al 2019, resta comunque pari a ben 3.451 procedimenti (il 59% dell'intero arretrato dei tribunali del distretto). E tuttavia la rinegoziazione dell'obiettivo intermedio fissato per la fine del 2024, che focalizza l'attenzione sui soli procedimenti iscritti fino al 2016, ci consente di affermare che ben cinque degli otto tribunali lo hanno già̀ conseguito, mentre gli altri tre (Avezzano, Teramo e Vasto) potranno ragionevolmente conseguirlo privilegiando nel 2024 le definizioni dei procedimenti più̀ vecchi. In Corte d'Appello, pur a fronte di un lieve aumento dei procedimenti di nuova iscrizione nelle sezioni civile e lavoro (poco oltre 2.300, con un incremento del 2% circa rispetto all'anno precedente), si registra un egualmente lieve aumento delle definizioni (quasi 3.000 sentenze) ed una più̀ consistente diminuzione della pendenza complessiva delle due sezioni (scesa a poco più̀ di 3.000 procedimenti, con una riduzione del 16% rispetto ai 3.700 dell'anno precedente), a conferma della tendenza che ha caratterizzato l'ultimo quadriennio (nonostante la parentesi pandemica). L'arretrato cosiddetto patologico (in appello è quello ultrabiennale e riguarda solo la sezione civile) è sceso a circa 650 procedimenti rispetto agli oltre 1.100 al 30/6/2022 ed ai 2.700 al 31/12/2019, con una riduzione, rispettivamente, del 42% e del 76% circa. 

'NEL PENALE DIFFICOLTA' A SMALTIRE ARRETRATO'

"Anche nel settore penale il bilancio è nell’insieme positivo sia negli uffici dei Giudici di pace che nei Tribunali. Nei primi i flussi sono stabili: le definizioni (poco superiori a 1.200) hanno superato le nuove iscrizioni (meno di 1.000) e la pendenza è scesa a 872 procedimenti (- 25%). Nei secondi è in riduzione il numero delle nuove iscrizioni al dibattimento, che non supera gli 8.000 procedimenti (8.600 lo scorso anno), di cui 7.500 circa nel settore monocratico. Il settore collegiale, che si occupa dei reati più gravi, quest’anno ha visto un calo complessivo pari a circa il 10% dei nuovi procedimenti, con l’eccezione di Avezzano: calo che riequilibra un biennio di crescita determinata anche dall’ampliamento della competenza del giudice collegiale in tema di reati c.d. di genere". Così, a L'Aquila, la presidente della Corte d'Appello, Fabrizia Francabandera, all'apertura dell'anno giudiziario in Abruzzo. "Gli uffici del dibattimento - ha evidenziato - sono riusciti a garantire un numero di definizioni maggiore delle iscrizioni (circa 9.000), poco inferiore a quello dello scorso anno, ma comunque tale da diminuire la pendenza, scesa da circa 18.000 procedimenti a 16.400, di cui poco più̀ di 1.000 nel settore collegiale. Pendenza che resta comunque molto maggiore della capacità definitoria annua, a conferma, ancora una volta, delle difficoltà che gli uffici affrontano nello smaltire l’enorme arretrato formatosi negli anni passati, quando il numero dei nuovi procedimenti era sempre, e di molto, superiore a quelli definiti nell’anno. Nelle sezioni Gip/Gup le nuove iscrizioni sono stabili (poco oltre i 15.000 procedimenti), superate dalle definizioni (poco sopra 16.000), mentre la pendenza è scesa del 19%, a circa 5.800 procedimenti. La Sezione Penale della Corte di appello ha registrato, al contrario dello scorso anno, una notevole diminuzione delle sopravvenienze, pari a poco più̀ di 2.800, a fronte delle oltre 3.200 dello scorso anno. Le definizioni sono aumentate: oltre 3.600 a fronte di 3.300 dello scorso anno. La pendenza totale è conseguentemente scesa di oltre il 18% (da 4.500 a circa 3.655 procedimenti), ormai in avvicinamento ai limiti fisiologici dell’ordinaria sopravvenienza e capacità definitoria annua, di cui circa 250 ultrabiennali. Si conferma anche quest’anno, quindi, che la Sezione Penale della Corte di Appello è in grado di assicurare in linea generale il rispetto del principio di ragionevole durata (due anni in appello), avendo superato l’obiettivo (l’unico previsto dal Pnrr nel settore penale) della riduzione del 25% del disposition time, sceso in Corte del 46,8% rispetto alla baseline del 2019 (da 637 a 339 giorni in media). Si evidenzia che sono diminuite le domande di riparazione per ingiusta detenzione proposte nel periodo, passate da 29 a 22 (-24,13%); le definizioni sono state 27 di cui 5 di rigetto, 2 di inammissibilità̀ e 20 di accoglimento, con liquidazione di importi complessivi pari a poco più̀ di 465.000 euro".

'FORTE CARENZA DI MAGISTRATI'

"In Abeuzzo le piante organiche dei magistrati vedono, purtroppo, la scopertura più alta degli ultimi anni, pari a oltre il 16% (mancano 26 giudici e 7 pubblici ministeri). Non è mai stata coperta, nemmeno parzialmente, la pianta organica flessibile distrettuale (quattro giudici e due pm), indispensabile per garantire il regolare svolgimento dell’attività giudiziaria nei dieci tribunali, quasi tutti di dimensioni inidonee a fronteggiare con risorse interne le non rare scoperture, assenze e incompatibilità che hanno l’imposto l’adozione di numerosi provvedimenti di coassegnazione infradistrettuale. Inevitabili le ricadute negative sulla funzionalità degli uffici di appartenenza dei magistrati applicati altrove. Anche la magistratura onoraria, divenuta negli anni un pilastro del sistema, investita da una importante riforma che ne ha stabilizzato una parte (senza tuttavia eliminare il diffuso malcontento che si tradurrà probabilmente in nuovo contenzioso), presenta alti tassi di scopertura, mancando all’appello 16 giudici onorari di pace (Gop) nei tribunali, 9 vice procuratori onorari nelle Procure e ben 44 Gop sui 77 in organico negli uffici del Giudice di pace". 

'MANCA PERSONALE AMMINISTRATIVO IN TRIBUNALI COSIDDETTI MINORI'

"Il personale amministrativo di ruolo è, finalmente, in leggero aumento, grazie alla campagna di assunzioni dell’ultimo triennio; i tassi di scopertura delle piante organiche sono infatti dimezzati per i Tribunali (10,57 %), ma aumentati negli uffici del Giudice di Pace (22,72%) e rimaste alte negli Uffici Nep (33,7 %). Resta problematica la situazione dei Tribunali infraprovinciali (Avezzano, Sulmona, Vasto, Lanciano), le cui piante organiche, com’è noto, sono da molti anni ufficialmente soppresse a seguito del previsto accorpamento di questi tribunali, recentemente rinviato al 31 dicembre2025". Lo ha detto a L'Aquila la presidente della Corte d'Appello, Fabrizia Francabandera, all'apertura dell'anno giudiziario in Abruzzo. "L’abnorme quadro burocratico-amministrativo che governa questa situazione di “stabile precarietàÌ”- ha aggiunto - costringe i Tribunali accorpanti di L’Aquila (per Avezzano e Sulmona) e di Chieti (per Lanciano e Vasto), oltre alla Corte d’Appello come vertice distrettuale, a continue interlocuzioni con gli uffici per assicurare a ogni ufficio il personale necessario; si ricorre ad applicazioni, spesso a tempo parziale, con inevitabili sovrapposizioni di incarichi e conseguenti disservizi che lasciano tutti scontenti. In primo grado mancano, peraltro, le figure essenziali dei dirigenti amministrativi (oggi sono in servizio due soli dirigenti, presso il Tribunale di Chieti e la Procura della Repubblica di Pescara, nessuno negli altri), il che impone al magistrato Presidente o Procuratore di assumere anche le delicate funzioni di vertice amministrativo, con sottrazione di tempo ed energie alla giurisdizione. In controtendenza resta, peraltro, alta la scopertura del personale amministrativo a tempo indeterminato nella Corte d’Appello, che vede una carenza di oltre il 28%. Il turn over dovuto ai pensionamenti (l’etàÌ media del personale, per quanto diminuita con i nuovi ingressi, è comunque alta) e ai trasferimenti, rischia quindi di svuotare nuovamente il nostro ufficio".

'GRAVI DIFFICOLTA' NELLE CARCERI'

"La popolazione detenuta, al 30 giugno 2023, era pari a 1.765 persone, come lo scorso anno, ma, per quanto non vi siano gravi problemi di sovraffollamento, restano intatte le tante, troppe, criticità̀ degli istituti di detenzione, anch’esse più̀ volte inutilmente segnalate: dalla assoluta carenza di spazi per il passeggio nella Casa circondariale di L’Aquila - salita alle cronache lo scorso anno per aver ospitato un noto boss mafioso (Matteo Messina Denaro, ndr), cui sono state assicurate, in regime detentivo, tutte le cure necessarie - alle generalizzate carenze di psicologi ed educatori (importanti i primi per la prevenzione del rischio suicidio, piaga del nostro Paese, i secondi per dare concretezza alla finalità̀ rieducativa della pena), di mediatori culturali (nonostante le tante presenze di stranieri), di agenti di polizia penitenziaria. Permane inadeguata la tutela della salute dei detenuti, soprattutto di quelli più̀ fragili, i portatori di patologie psichiatriche, per i quali continuano ad essere insufficienti i posti nell’unica Rems; soprattutto, mancano opportunità̀ di lavoro all’interno delle strutture -fondamento della nostra Repubblica, come dice la Costituzione- le sole che possano garantire a chi ne ha voglia e capacità il recupero della dignità̀ e della speranza, e così ridurre il rischio di recidiva. Restano, per fortuna, e ci aiutano a fronteggiare il pessimismo della ragione con l’ottimismo della volontà̀, i tanti progetti di ascolto e di sostegno per i detenuti, nutriti quasi esclusivamente dall’impegno e dalla passione dei volontari, che operano ogni giorno per costruire quella sinergia tra istituzioni e società̀ civile che è la linfa di tanti, talvolta minimi ma significativi, cambiamenti". 

'FEMMINICIDI, QUI IL TASSO PIU' ALTO IN ITALIA'

"Sono in aumento i reati cosiddetti di genere, ossia maltrattamenti in famiglia, violenze sessuali, atti persecutori, tra cui i femminicidi che in Abruzzo l'anno scorso sono stati 5 - il tasso più alto d'Italia -, mentre il 2024 è cominciato malissimo. Si tratta di un fenomeno trasversale e tragicamente democratico, che non conosce differenze di età, censo, cultura. E' una vera e propria emergenza, a cui il legislatore ha disposto adeguando il 'Codice rosso' e investendo nella prevenzione. Procure e forze di polizia hanno rinnovato e perfezionato i propri modelli organizzativi, ma occorre trovare risorse per un maggiore sostegno "allo stato sociale". E' amaro constatare che, pur dopo tanti allarmi, permangono grandi difficoltà nel sostenere le donne vittime di violenza, non solo a livello psicologico e nel distacco dal compagno maltrattante, ma anche quelli che dovrebbero essere di riscatto sociale di autonomia economica". Così la presidente della Corte d'Appello dell'Aquila, Fabrizia Francabandera, che, sull'argomento, ha aggiunto: "Il lavoro delle donne, anche a fronte dei migliori curricula formativi, è lavoro povero e non invoglia a costruirsi un percorso professionale autonomo. Il nostro Paese nel 2023 è risultato essere il 79esimo, su 149, perdendo posizioni nella classifica dei divari di genere e, proseguendo di questo passo, la parità economica sarà forse raggiunta nel prossimo secolo".

'PRESENZA IN REGIONE DI CAPITALI DELLA 'NDRANGHETA'

"Il delicatissimo compito che è assegnato alla Direzione distrettuale antimafia della Procura dell'Aquila, di arginare fenomeni mafiosi e terroristici, richiederebbe una pianta organica più adeguata. Al riguardo vanno segnalati i numerosi procedimenti penali in corso, a carico di svariati gruppi criminali di etnia albanese, rom, nigeriana, maghrebina, nonché di delinquenza locale e di origine foggiana. In tutto il territorio abruzzese rilevata tra l'altro la presenza di capitali riconducibili ad origine mafiosa e, in particolare, alla 'ndrangheta". Lo ha detto il procuratore generale della Corte di appello dell’Aquila, Alberto Sgambati.  27 gen. 2024

A cura di SERENA GIANNICO e FILIPPO MARFISI

@RIPORODUZIUONE VIETATA

totale visualizzazioni: 897

Condividi l'Articolo