Lanciano. 'Servono subito anestesisti all'ospedale 'Renzetti'

"Bisogna rafforzare subito le sedute operatorie dell’ospedale "Renzetti" di Lanciano (Ch) per corrispondere a tutte le necessità chirurgiche che emergono a livello provinciale per patologie no-Covid". 

E' quanto sollecita il presidente del Consiglio comunale di Lanciano, Leo Marongiu, che nei giorni scorsi ha ricevuto il personale sanitario del presidio frentano.

La delibera 901 del 10 novembre scorso della Asl Lanciano Vasto Chieti, immediatamente eseguibile, a firma del direttore generale Thomas Schael, ha impartito direttive agli ospedali della provincia per fronteggiare l’emergenza da coronavirus. In questo contesto il presidio di Lanciano viene classificato "No Covid" e impegnato a "offrire assistenza a pazienti affetti da altre patologie".

La stessa delibera attiva 58 posti di area medica Covid ad Atessa dove sarà dunque necessario dislocare anestesisti dell'Unità di Anestesia e Rianimazione di Lanciano per il monitoraggio completo del percorso Covid. Con delibera 1001, dell'11 novembre, la Asl ha dato il via all’assunzione di sette anestesisti. 

"E’ urgente - sottolinea Marongiu - rafforzare Anestesia e Rianimazione di Lanciano per poter corrispondere al meglio alle funzioni del "Renzetti" e del "San Camillo de Lellis" di Atessa. Non è più rimandabile un forte segnale di impegno della Asl sulla questione, Al momento il "Renzetti" conta 14 anestesisti effettivi, lo scorso anno erano 16, e riesce a portare avanti due sedute operatorie di mattina ed una di pomeriggio per cinque giorni a settimana, urgenze escluse. In questo quadro vengono garantiti gli interventi di chirurgia, ortopedia, otorino, maxillofacciale, urologia, ginecologia, ostetricia e odontostomatologia per pazienti con disabilità. Se una parte del personale verrà dislocato ad Atessa, per non bloccare l’attività chirurgica del Renzetti servirà non solo rimpiazzare numericamente il personale ma anche prevederne un immediato potenziamento".

"Stiamo parlando di una realtà - conclude Marongiu - che deve offrire assistenza ad un intero comprensorio di 150.000 residenti cui bisogna garantire il diritto alla tutela della salute".  20 nov. 2020

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