Lanciano. Chiude l'azienda Faist. Paolucci e Marongiu (Pd): 'Mantenere il lavoro in Abruzzo'

Interpellanza del capogruppo regionale Pd, Silvio Paolucci, sulla vicenda dei lavoratori della Faist di Lanciano, azienda situata nella zona industriale di Cerratina  e che, nel periodo di Natale, ha annunciato la delocalizzazione in Umbria.

Ieri i lavoratori hanno bloccato due tir pronti a trasferire le linee di produzione a Perugia. "E' urgente attivare un tavolo di confronto regionale - dice Paolucci -. Per questo sto preparando un'interpellanza per conoscere cosa il governo Marsilio intenda fare. Siamo di fronte ad una decisione irresponsabile, per questo chiediamo all'assessore regionale al Lavoro, Piero Fioretti, di muoversi in fretta condividendo un percorso con le parti sociali, che stanno portando avanti l'interlocuzione con la proprietà. Va inoltre condivisa la problematica della Faist con la Regione Umbria, e procedere unitariamente per cercare una soluzione che coinvolga sia i lavoratori che le sigle sindacali".

"Intervenire è un'esigenza, - afferma - perché 16 lavoratori rischiano il licenziamento, inaccettabili le giustificazioni legate a una logica di mero risparmio: si taglia in Abruzzo per risparmiare in Umbria, senza dare voce alle ragioni del territorio".

"Tutto ciò non è accettabile - evidenzia il presidente del Consiglio comunale di Lanciano Leo Marongiu -. L'azienda, rompendo le trattative sindacali e senza preavviso alcuno, ha inviato due automezzi per lo smontaggio e il trasferimento delle linee di produzione a Perugia, incontrando anche la resistenza fisica dei lavoratori e delle single sindacali sul posto, tutti sconcertati dalla durezza della decisione. I posti di lavoro vanno tutelati, perché dietro ogni lavoratore c'è una famiglia, c'è un indotto, vanno cercate soluzioni capaci di non penalizzare oltre il territorio. E' importante mantenere le commesse in Abruzzo, perché l'industria locale non perda altri pezzi e perché si incentivi una nuova stagione di sviluppo e occupazione".

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