Come per molti ristoratori, anche per Patrizia, Ivana e Pina, il Covid è stato un brutto colpo, ma loro hanno respinto lo scoraggiamento con il temporary shop "La bottega di Gaia", uno spazio di colori e sapori locali che per circa venti giorni, a ridosso delle festività natalizie, ha ravvivato il corso di Atessa (Ch), che nel tempo si è andato svuotando dei suoi negozi.
"Una bottega quasi a chilometro zero, con prodotti tipici e sostenibili, e già questo ha un senso in sé, e poi l'invito ad un’etica che oggi è fondamentale. Ma è stata anche una piccola opera di resilienza: abbiamo dato un segno agli altri ma anche a noi stesse, per dirci che ce la possiamo ancora fare, per resistere, anche mentalmente, perché rimanere chiusi, di nuovo, stare a casa, per noi era ed è dura".
Con il coronavirus, ci dicono, c'è stato un piccolo risveglio, c'è stata una sensibilizzazione sui negozi locali, su cui Atessa ha investito molto. E c'è stato un risveglio anche riguardo alle scelte etiche, insomma, esperienza ben riuscita.
Patrizia Di Tondo, Ivana Ianni e Pina Teti sono unite da una comune visione dei temi ambientali. La loro collaborazione si è concretizzata più di 20 anni fa nella cooperativa "Gaia", che gestiva il parco archeologico di Monte Pallano, "la montagna che le ha chiamate", un centro di educazione ambientale e un ristorante. Nel 2017, un incendio ha incenerito le strutture e si sono reinventate ad Atessa, nel loro paese. Hanno trovato una nuova casa nel fondaco di un antico edificio benedettino del XIII secolo, in Corso Vittorio Emanuele, e lì hanno cercato di riportare in piccolo tutte le attività che avevano a Pallano.
"A casa di Gaia" – questo il nome - è spazio culturale, aula laboratorio, negozio di prodotti tipici e artigianali. Svolge attività come presentazioni di libri, anche di editori regionali, e corsi per aduti e bambini. "Il progetto - spiegano - è fondamentalmente ambientale, dunque proponiamo eventi legati a temi tipo alimentazione sana, fotografia a tema, invitando personaggi che hanno da raccontare la propria esperienza. Poi, attorno a questi incontri, creiamo un momento gastronomico pertinente. Cene dal mondo, ad esempio: invitiamo ospiti originari di un certo luogo che, oltre ad aiutarci in cucina, ci raccontano della propria terra".
E poi, ecco, anche lo spazio vendita. Che accoglie prodotti e produttori con storie dense di valore, che a loro volta si sono adoperati per il territorio, per la biodiversità, facendo "piccole rivoluzioni per un'agricoltura sostenibile e per un'alimentazione più sana".
"I produttori già hanno la loro attività e brillano di luce propria: il risultato di questa collaborazione è averli connessi, negli anni, in una rete che si è formata anche un po' naturalmente, dall'armonia di intenti e da un incontro... al femminile, possiamo dire: noi siamo tre donne e gran parte di questi produttori sono donne. La bottega li ha messi tutti insieme e continuerà a tenerli insieme qui al fondaco "A casa di Gaia", che tornerà ad esistere, già dal primo febbraio".
Il periodo è destabilizzante per il settore della ristorazione, lo sanno Patrizia, Ivana e Pina "Aspettiamo di tornare ad una normalità, cercheremo di ricominciare timidamente a lavorare rispettando le disposizioni. Abbiamo intenzione di rimetterci in piedi piano piano guardando al futuro con l'energia giusta". 21 genn. 2021
Iaia Fioretti
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