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Fossacesia (Ch) - Ha malmenato la moglie per 5 anni, dall'estate 2012 al marzo 2017. L'ha fatta finire più volte in ospedale, con la faccia tumefatta, illividita e persino con fratture. Le ha reso la vita un inferno. Per questo un uomo di 35 anni, residente a Fossacesia, è stato arrestato dai carabinieri, e rinchiuso in carcere, su disposizione del giudice delle indagini preliminari el tribunale di Lanciano, Massimo Canosa, che ha accolto la richiesta del pubblico ministero Rosaria Vecchi. Le accuse, a suo carico, sono di maltrattamento e lesioni personali gravi. 

Le indagini sono state condotte dai carabinieri di Fossacesia e della sezione di polizia giudiziaria della Procura ed è saltato fuori che l'indiziato ha vessato per anni la consorte riempiendola costantemente di botte. I maltrattamenti, frutto di assurda e ed ossessiva gelosia, sono iniziati durante il loro fidanzamento. E sono a mano a mano peggiorati. L'indagato - scrive il magistrato in una nota - pretendeva che la moglie "non si dedicasse più all'attività di volontariato e non frequentasse la palestra, ossessionato dalla presenza di altri uomini. Al rifiuto di lei di sottostare a tali imposizioni, l'aggrediva picchiandola, denigrandola, ingiuriandola e minacciandola di morte, anche in presenza dei genitori della stessa, ai quali non lesinava di estendere le proprie minacce: 'Se devo andare in galera, ci vado, ma vi uccido tutti e vi tolgo di mezzo'". 

In più d'una occasione - fa presente ancora la Procura - ha aggredito fisicamente la moglie, colpendola con testate sul naso oppure sbattendole la testa contro il muro, arrivando a romperle il naso per ben due volte. Nel corso di una di queste aggressioni, il 15 gennaio scorso, dopo aver devastato la sua camera da letto e aver buttato all'aria tutti i vestiti della malcapitata, nell'ennesima violenta scenata, l'ha colpita "con una testata sul naso, talmente violenta da provocarle la frattura delle ossa nasali e un trauma cranico". 

"Fatti di estrema gravità - viene sottolineato -, dispiegati per un ampio periodo di tempo. L'intensa aggressività evidenzia un pericolo costante e continuo" per la donna e, a causa della "gelosia morbosa e patologica", esiste "un elevatissimo pericolo di recidiva criminosa". E' stata la vittima, non potendone più, a sporgere denuncia. 16 marzo 2017

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