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In occasione del Giorno del Ricordo, istituito il 30 marzo 2004 per commemorare le vittime delle foibe e dell'esodo giuliano dalmata, diverse le iniziative promosse in Abruzzo. 

Il comune di Fossacesia (Ch), con un'apposita delibera che verrà sottoposta al prossimo Consiglio comunale, fa sapere che chiederà al Parlamento di voler concedere un tempo più lungo per studiare e ricordare la tragedia delle foibe e dell'esodo istriano, fiumano e dalmata.
"Il Giorno del Ricordo, stabilito dalla legge n. 92 del 2004, ha restituito dignità agli infoibati e agli esuli, ma c'è ancora tanto da approfondire e studiare su questa tragedia - dichiara il sindaco Enrico Di Giuseppantonio -. L'articolo 3 della suddetta legge, prevede la concessione - a domanda e a titolo onorifico senza assegni - di un'apposita targa con diploma ai congiunti degli infoibati, ma il termine per presentare le domande, venne allora fissato in 10 anni dalla data di entrata in vigore della legge stessa.
Tuttavia le ricerche di coloro che vennero gettati nelle cavità carsiche non sono terminate ed è di tutta evidenza che il termine di dieci anni previsto dalla legge istitutiva del 'Giorno del Ricordo' è esiguo e deve essere differito, sì da consentire la prosecuzione degli studi e degli approfondimenti su questa tragedia".

Il sindaco di Chieti, Umberto Di Primio, presso la Villa Comunale di Chieti, con i rappresentanti della delegazione teatina dell'Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia/ANVGD, i rappresentanti del "Comitato 10 febbraio", la Giunta comunale, il presidente del Consiglio comunale e alcuni studenti della scuola superiore di primo grado "G. Mezzanotte", ha partecipato alla cerimonia di commemorazione delle vittime delle foibe, organizzata dall'ANVGD Chieti e dal "Comitato 10 febbraio". La deposizione di una corona d'alloro dinnanzi al Monumento ai Caduti è stata preceduta da un breve messaggio del Sindaco, da alcune letture dei rappresentanti delle associazioni intervenute e da un partecipato intervento dell'esule giuliano-dalmata Icilio Degiovanni. Le commemoriazioni per il "Giorno del Ricordo" sono proseguite all'Istituto tecnico industriale "Galiani-de Sterlich" con la proiezione del documentario "Foibe, martiri dimenticati".

"Le Foibe sono l'emblema degli orrori provocati dalle guerre. L'azzeramento del rispetto per la vita umana e la perdita stessa d'umanità, che le guerre causano, contribuiscono a scrivere pagine tremende di storia". A dichiararlo l'assessore alla Cultura, Elisabetta Leone, che questa mattina, in occasione della Giornata del Ricordo per le vittime delle Foibe, ha deposto una corona d'alloro in via Cossetto a L'Aquila. "Giornate come questa servono anche a ribadire la contrarietà ad ogni guerra. Sono infatti assolutamente d'accordo con la scelta del governo italiano di non armare l'Ucraina, per evitare di alimentare altri focolai bellici. Il ricordo delle Foibe deve servire da monito per impedire che altre guerre producano altri orrori. Questa giornata - prosegue l'assessore - restituisce all'Italia la memoria di un dramma per troppo tempo dimenticato. Coltivare la memoria e la storia di quegli eventi e' necessario per il rispetto dovuto ai 20mila infoibati e alla dignità offesa di migliaia di profughi istriani, fiumani e dalmati. Il ricordo - conclude Leone - è necessario affinché tali tragedie non si ripetano e le nuove generazioni possano emanciparsi dall'odio e dal pregiudizio". 

"Io non dimentico": è il testo di striscioni che Forza Nuova Abruzzo ha affisso a Pescara, sul Ponte del Mare, e in Val Vibrata, al bivio per Corropoli. "Con l'auspicio - scrive Marco Forconi - che le future generazioni rispettino questo 'memento' e continuino ad onorare un pezzo di storia che, per decenni, è stato volutamente dimenticato per imbarazzo da parte dei vincitori dell'ultima guerra".

A Pescara la cerimonia si è tenuta ieri nella Sala Consiliare del Comune. Tante le classi IV e V superiori presenti che hanno ascoltato gli interventi istituzionali del Presidente del Consiglio comunale Antonio Blasioli e della Provincia di Pescara Antonio Di Marco oltre al saluto del Sindaco Marco Alessandrini che ha chiuso la giornata. E' stato poi proiettato il filmato dal titolo "Foibe", da cui gli studenti hanno potuto prendere coscienza di quali e quanti crimini furono commessi dagli uomini di Tito nel 1945 ai danni degli italiani.

"Quella portata avanti fu una vera e propria strategia del terrore - il commento del presidente del Consiglio Comunale Antonio Blasioli -. Non solo l'esercito ma tutti gli italiani presenti in quelle terre furono colpiti da morte e umiliazione, perché come dimostrano tutti gli eccidi e le tragedie della storia, non c'è nulla di peggio per una persona che essere considerata una 'non persona'. Nel ricordo anche i nomi di alcuni abruzzesi uccisi, ne furono ben cento. Abbiamo voluto l'incontro dibattito per spiegare e dialogare con gli studenti e i professori presenti oggi, affinché il ricordo resti vivo e sia tramandato alle generazioni future. Il 15 di febbraio celebreremo ancora il giorno del ricordo con una cerimonia solenne dedicata alle vittime delle foibe a partire dalle 10 con la Santa Messa presso la Chiesa dello Spirito Santo e a seguire verrà depositata una corona al monumento presso la vicina piazza Giuliano-Dalmati".

Anche il Comune di Montesilvano (Pe) si prepara a celebrare il Giorno del Ricordo. La manifestazione si terrà domani alle 10. Le autorità politiche e militari, insieme al presidente del Comitato provinciale dell'Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, Mario Diracca, deporranno una corona presso il Monumento delle vittime delle Foibe, in piazza Guy Moll. Alla cerimonia prenderanno parte anche alcune classi della scuola secondaria di primo grado, dell'Istituto Comprensivo Villa Verrocchio, e le associazioni combattentistiche e d'Arma del territorio."Nella storia del nostro Paese - dichiara in una nota il vicesindaco e assessore agli eventi, Ottavio De Martinis - per un lungo tempo c'è stato un spazio vuoto, una pagina bianca: un'ombra di silenzio che ha oscurato le sofferenze di oltre 300mila persone e che ha rimosso i fatti dai libri di storia, come se non fossero mai esistiti. Un'operazione culturale applicata con metodo quasi scientifico, tanto che, delle vicende dell'Istria, di Fiume e della Dalmazia, e della relativa applicazione sistematica del disegno di pulizia etnica, il popolo italiano venne tenuto praticamente all'oscuro per oltre cinquant'anni. L'emersione della storia, anche se non può cancellare del tutto le ingiustizie e il dolore, può però assolvere ad un altro compito: quello di fornire gli strumenti culturali per impedire che tutto ciò che è avvenuto possa un domani ripetersi".

10 febbraio '15


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