Arrivavano nelle Marche da varie regioni d'Italia - Puglia, Emilia Romagna, Abruzzo, Lombardia e Veneto - per ottenere green pass mediante finte vaccinazioni e pagando per averlo.
L'organizzazione è stata ora smascherata e smantellata dalla magistratura di Ancona, che ha emesso provvedimenti cautelari contestando i reati di corruzione, falso ideologico e peculato. In carcere un infermiere professionale. Ai domiciliari quattro intermediari. Per 45 cittadini, tra essi anche una coppia di conviventi della provincia di Pescara, è stato disposto l'obbligo di dimora nel comune di residenza e l'obbligo di presentazione alla polizia. Ci sono poi altre decine di indiziati.
L'attività investigativa, coordinata dal pm Ruggiero Dicuonzo, è stata avviata agli inizi del dicembre 2021 ed è culminata, ora, in 50 provvedimenti cautelari e di sequestro di certificati in formato digitale "rilasciati dalla "Piattaforma nazionale digital green certificate" del ministero della Salute senza che ne risultassero i presupposti".
Il deus ex machina della situazione, arrestato, è un infermiere addetto alle vaccinazioni dell'hub 'Paolinelli' di Ancona. Il sanitario "approfittando dello stato d'emergenza - pandemia e numerose richieste di privati finalizzate a ottenere in tempi rapidi il green pass per far fronte alle limitazioni imposte dalla normativa vigente - ha agito con la complicità di soggetti che facevano da tramite e che operavano nell'interesse delle persone da vaccinare fittiziamente". Lui, in realtà, come mostrano i filmati della polizia, faceva solo finta di inoculare il siero che invece finiva in un contenitore. Simulazione che avveniva "previa corresponsione di somme di denaro". Registrata, dale forz edell'ordine, "una pluralità di episodi".
Molto attivi gli intermediari che, "per capacità di diffondere, nei rispettivi ambiti di lavoro e di conoscenze, le possibilità offerte, dietro compenso, dall'infermiere, erano diventati punti di riferimento di una pluralità di persone interessate al certificato verde senza vaccinazione...". Alcuni di loro, "a titolo di mediazione, percepivano parte di quanto corrisposto dai soggetti non vaccinati...".
Le indagini, precisa la Procura, "allo stato non hanno dimostrato il coinvolgimento di medici o altre figure professionali che lavorano presso il centro vaccinale e dei funzionari responsabili". In ogni caso »sono ancora in corso accertamenti per verificare "l'ampiezza del fenomeno illecito, il suo inizio e il numero dei soggetti interessati". 10 gen. 2022
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