Strage Berlino. Domani il rientro della salma di Fabrizia in Italia
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E' previsto per domani intorno alle 11.30, all'aeroporto di Ciampino, con un volo militare, il rientro della salma di Fabrizia Di Lorenzo, di Sulmona, morta nell'attentato di Berlino. Lo si apprende dall'Aeronautica militare.
 
A Sulmona, in tanti continuano a portare ceri e lumini ai piedi del monumento di piazza Tresca, punto di arrivo della fiaccolata di ieri sera, diventata, in poche ore, meta di un ininterrotto pellegrinaggio: giovani, anziani, perfino bambini. Ai piedi del monumento ai caduti di tutte le guerre, gli ultras del Sulmona calcio hanno lasciato uno striscione che sintetizza lo sgomento della città per la sorte di Fabrizia: "Lacrime e silenzio. Ciao Fabrizia", c'è scritto.
 
"Veniamo da giornate difficili, non tanto per me, quanto per l'intera Europa, con momenti tragici e diverse vittime del terrorismo. Tra loro anche una ragazza italiana uccisa a Berlino che non dimenticheremo".
    Lo ha detto il premier Paolo Gentiloni intervenendo a Pompei. Il ricordo della vittima italiana dell'attentato ai mercatini di Natale di Berlino è stato salutato dall'applauso dei presenti negli scavi di Pompei per la inaugurazione della parte restaurata della Casa dei Vettii. "In momenti così difficili - ha aggiunto Gentiloni - trovarsi in un certo senso a casa, in un posto come Pompei, a contatto con la propria civiltà fa bene".
 
E il killer di Berlino, Anis Amri,  è morto la scorsa notte nel Milanese durante un conflitto a fuoco con la polizia. La conferma è arrivata dal ministro dell'Interno Marco Minniti. Amri, durante un normale controllo in piazza I Maggio a Sesto San Giovanni, intorno alle 3, ha estratto una pistola e sparato agli agenti di una volante che hanno risposto al fuoco uccidendolo. Secondo quanto riferito dalla polizia, la Volante si sarebbe fermata in piazza Primo Maggio di fronte alla stazione di Sesto per un normale controllo. L'uomo, che era a piedi, alla richiesta di mostrare i documenti avrebbe tirato fuori una pistola dallo zaino e sparato a un poliziotto, colpendolo a una spalla. A quel punto gli agenti avrebbero risposto al fuoco. Dagli accertamenti dalla Digos, Anis Amri è arrivato in Italia dalla Francia, in particolare da Chambery da dove ha raggiunto Torino. Di qui ha preso un treno per Milano dove è arrivato attorno all'una. Dalla Stazione Centrale si è poi spostato a Sesto San Giovanni. 
 
"Non abbiamo parole: alla morte si aggiunge altra morte". Così il vescovo di Sulmona Angelo Spina commenta la sparatoria nel Milanese in cui è rimasto ucciso l'uomo ritenuto autore dell'attentato di Berlino, costato la vita a dodici. "Questa nuova tragedia ci conferma che bisogna cambiare direzione nella nostra vita - prosegue -. La violenza genera altra violenza e la violenza genera morte. Restiamo ammutoliti ed esterrefatti. In questo momento di profondo dolore - conclude il vescovo - ho preferito lasciare tranquilli i genitori di Fabrizia". Li sentirà, ha detto, quando torneranno a Sulmona".
23 dicembre 2016
 
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