C'è chi ha rotto i lucchetti ed è tornato a casa propria. Si fa incandescente la vicenda che vede protagonista la palazzina del '700 situata nel centro storico di Lanciano (Ch), in via Garibaldi, e sgomberata, in tutta fretta, lo scorso 15 febbraio, perché esiste il pericolo di crolli. Lo stabile, con numero civico 71, appartenente al Comune, ha il tetto marcio: alcune travi si sono incrinate, "tanto da provocare - recita un'ordinanza a firma del sindaco, Mario Pupillo - un imbarcamento della copertura" che "ha causato una spinta verso la facciata esterna, che si è lesionata". Per "tutelare l'incolumità degli occupanti l'immobile, nonché quella pubblica", si è proceduto ad evacuare l'immobile, dopo due sopralluoghi dei vigili del fuoco, di Lanciano e Chieti.
Le famiglie che vivono nell'edificio, che occupano case parcheggio o appartamenti di proprietà, sono state costrette ad abbandonare con urgenza le proprie dimore, il tempo di infilare una manciata di vestiti in valigie e borsoni. Quindi sul portone d'ingresso sono stati apposti i sigilli, da parte dei vigili urbani. Ma la scorsa notte qualcuno degli inquilini, stufo di aspettare, dal Comune, novità sui tempi e le modalità dei lavori, che non sono ancora arrivati, ha spezzato i lucchetti: magari è entrato per prendere altri oggetti.
Stamane, considerato l'accaduto e il rischio incombente, operai municipali sono stati mandati sul posto e hanno richiuso la porta, su cui stavolta hanno messo le catene. Intanto i malumori, da parte degli occupanti dell'immobile, crescono. Perché per anni hanno chiesto interventi ma non sono stati ascoltati. "Dal canto mio - dice Massimo Esposito, titolare di una barberia in città, obbligato ad andare via con tutta la famiglia - ho incaricato un tecnico di fiducia che provvederà a valutare le criticità e a fare una stima dei danni. Poi decideremo come procedere".
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