Lanciano. 'Giornaliste... e giornalaie': scoppia la polemica
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Un infortunio istituzionale. Una gaffe gigantesca. Un errore grossolano. E tant’altro… Quello commesso da Gemma Sciarretta, presidente del consiglio comunale di Lanciano (Ch), è un autogol. Ieri mattina sulla sua pagina Facebook se l’è presa con qualche giornalista (una o più?) scrivendo: “… e poi ci sono giornaliste e… giornalaie…”. La foga deve averle giocato un brutto scherzo.

Hanno così preso la palla al balzo della polemica il Centro-Sinistra e i movimenti civici della città per bacchettare la Sciarretta: le sue affermazioni sono “offensive” soprattutto perché provenienti da “chi ricopre un ruolo istituzionale come il presidente del consiglio comunale”;  è poi grave “leggere il riferimento ad una giornalista donna da una donna che ha, per altro, un ruolo che le conferisce responsabilità morali e politiche che non possono essere ignorate. Cosa ha da dire il suo partito di riferimento?”. Paolo Bomba, commissario cittadino di Fratelli d'Italia (partito della Sciarretta), si è scusato a none del partito. Sono rimasti però l'imbarazzo e il silenzio dagli altri gruppi politici di maggioranza.

Il Coordinamento politico dell’opposizione (Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Articolo 1, Azione, Europa Verde Frentania, Sinistra Italiana, Progetto Lanciano, Lanciano per tutti, Lanciano Vale, Lanciano in Comune) poi “esprime solidarietà e grande vicinanza a tutti i giornalisti e giornaliste della nostra città” chiamando nella sbavatura istituzionale della Sciarretta lo stesso sindaco Filippo Paolini: “cosa dice sulle ‘uscite’ scomposte del presidente del consiglio comunale nei confronti della stampa e dell’attacco subito da una emittente locale durante la conferenza stampa del consuntivo della Fiera dell’Agricoltura (qui era stato il presidente dell’Ente Fiera Donato Di Campli ad usare parole maleducate nei confronti dell’emittente televisiva” - ndr -)? Come si vuole che sia la stampa? Non legata al suo principio di libertà e indipendenza?”.

Ieri era intervenuto persino il presidente dell’Ordine dei giornalisti d’Abruzzo Stefano Pallotta a “redarguire” la caduta di stile e la difesa delle giornaliste: “Per i giornalisti essere definiti giornalai non è un’offesa. È un nobile mestiere, peraltro in via di estinzione, che bisognerebbe tutelare. Il giornalaio è quel chierico che dispensa ogni mattina la liturgia laica della libertà di stampa e di pensiero. Un politico che pensa di offenderci in questo modo, oltre a presentare seri limiti cognitivi in termini di democrazia, manifesta una povertà lessicale non degna del ruolo che ricopre”.

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