Infortunio alla Stellantis di Atessa, proclamato sciopero al reparto Montaggio

Infortunio alla Stellantis di Atessa (Ch), ex Sevel.

Questa mattina, sul primo turno lavorativo, alla Ute 5 Montaggio, un operaio stava spostando un motore con un paranco, nella zona tra la scocca e l'assemblaggio, quando si è fatto male ad una mano e ora rischia l'amputazione parziale di un dito schiacciato. E' stato trasportato in ospedale, dove lo stanno sottoponendo alle cure del caso. 

"Sulla postazione carico motore - scrive in una nota l'Usb di Chieti-Pescara, coordinamento lavoro privato - si erano già verificate situazioni di grave pericolo ed in particolar modo da quando è andata in produzione la nuova motorizzazione che è più ingombrante della precedente".

Il dipendente vittima dell'incidente,  - rimarca il sindacato - "alcune settimane fa, aveva anche segnalato criticità all’azienda e a tutta la Rls, e chiesto informazioni sui rischi della postazione senza ottenere risposte. Tra l'altro è stato messo a svolgere quella mansione senza che il medico competente ne attestasse l'idoneità.
Da precisare - viene sottolineato - che la postazione ha un foglio di saturazione di lavoro con un tempo di dissaturazione vicino allo 0% del totale previsto e dovendo il lavoratore manovrare un paranco con il motore agganciato non vi è tolleranza nello svolgere le operazioni se non l’esiguo riposo previsto dalla metrica applicata (Ergo Uas)".

A rendere ancora più preoccupante la situazione "vi è il fatto che il paranco era rotto, fatto che accade spesso, e l’utilizzo di quello sostitutivo, comunemente chiamato di back up, non funziona in maniera ottimale rendendo l’esecuzione del posizionamento del motore sullo skid della linea una operazione non agevole".

A seguito di quanto accaduto, la Usb, con i propri rappresentanti interni alla fabbrica, ha indetto lo sciopero di un’ora su tutti i turni della giornata nell’officina Montaggio.

"Da un pezzo -  fa ancora presente l'Unione sindacale di base - richiediamo investimenti e manutenzioni preventivi. I ritmi e carichi di lavoro, per i quali portiamo avanti una rivendicazione da tempo insieme allo Slai  Cobas, a nostro avviso incidono fortemente anche su salute e sicurezza. Per questo l'azienda deve intervenire sugli impianti". 04 giu. 2024

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