A Cocullo torna la festa di San Domenico con il rito dei serpari

Dopo due anni di stop a causa della pandemia da Covid-19, torna, il prossimo primo maggio, a Cocullo (L'Aquila), la festa di San Domenico abate con l'antico "rito dei serpari".

Il programma prevede alcune iniziative per il 30 aprile, come i vespri e la messa presieduta dal vescovo di Sulmona-Valva, Michele Fusco, e la deposizione della corona ai Caduti. Il clou il giorno seguente, con l'accoglienza delle compagnie dei pellegrini alle 9; il corteo in costume per l'offerta dei ciambellani alle 10.30; la messa solenne alle 11 e alle 12 la processione che vede la statua del Santo avvolta e coperta dai rettili che i serpari del posto hanno cercato e catturato sui monti nelle settimane precedenti.

Le specie che vengono raccolte sono in genere la biscia dal collare, il cervone, il saettone e il biacco, tutti non velenosi.
Al termine delle festa i serpenti vengono liberati, tornando nel loro ambiente naturale. Tradizione suggestiva, che solitamente richiama decine di migliaia di visitatori da tutto il mondo. "Dopo la pausa dovuta al coronavirus - dice il sindaco di Cocullo, Sandro Chiocchio - abbiamo voluto riportare in piazza un rito che da sempre ci caratterizza e che racchiude devozione e folclore". E per il quale è in corso il riconoscimento di patrimonio immateriale dell'Unesco.

L'evento sarà proposto anche in diretta streaming da Abruzzolive.tv. 26 apr. 2022

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