"No ad azioni di accorpamento “dall’alto” delle scuole superiori che non tengano conto delle istanze del territorio e delle specificità delle istituzioni scolastiche".
E' quanto sottolinea il presidente della Provincia di Chieti, Francesco Menna, in una lettera indirizzata all’assessore regionale all’Istruzione, Pietro Quaresimale, al dipartimento Lavoro e Sociale della Regione Abruzzo, ai presidenti delle altre Province abruzzesi, al direttore dell’ufficio scolastico regionale, ai sindacati e ai dirigenti scolastici.
Il suo intervento arriva dopo dure prese di posizione della Cisl Scuola Abruzzo e Molise e della Flc Cgil Chieti. Quest'ultima, in una nota, scrive: "No alla costituzione dell’omnicomprensivo con l’Istituto alberghiero “Marchitelli” di Villa Santa Maria e l’istituto comprensivo di Quadri; no all’accorpamento delle due scuole superiori di Chieti: l’Ipsia “Pomilio” e Isituto “Galliani De Sterlich”; no al dimensionamento dell’Isituto comprensivo di Miglianico con altra istituzione scolastica teatina; no al dimensionamento dell’Istituto comprensivo di Castel Frentano con altra istituzione scolastica lancianese; no all’accorpamento delle due scuole di Guardiagrele".
Cgil ribadisce la posizione "di forte contrarietà rispetto ai tagli derivanti da provvedimenti di dimensionamento scolastico" e, a livello nazionale ha impugnato il decreto interministeriale 127 del 30 giugno 2023, la cui attuazione peggiorerebbe inevitabilmente l’offerta formativa. E’ davvero inammissibile - afferma - che il taglio al servizio scolastico venga connesso alla realizzazione del Pnrr: mentre aumenta la complessità dei compiti attribuiti alle scuole, si decide di accorpare gli istituti, aumentando il numero complessivo degli alunni per istituto senza diminuire il numero degli alunni per classe. Noi riteniamo che non ci si possa e non ci si debba limitare ad “assecondare” la dinamica demografica, tagliando in proporzione al numero dei ragazzi: in questo si rischia una spirale inarrestabile".
E aggiunge: "La particolare conformazione territoriale della nostra regione, la presenza di comuni montani, la mancanza di efficienti reti di trasporto renderebbe necessaria un’attenzione specifica al territorio. Per invertire la denatalità servirebbero politiche atte a sostenere l’occupazione stabile di giovani e donne con investimenti idonei a garantire un migliore rapporto tra esigenze di vita e lavoro: più asili nido, gratuità e obbligatorietà delle scuole dell’infanzia, aumento del tempo pieno e tempo prolungato". Ma tutto questo non c'è.
La Cisl, invece, è intervenuta, a più riprese, contro il dimensionamento scolastico riguardante l'Alberghiero di Villa Santa Maria (LEGGI QUI).
Nei giorni scorsi ha anche inviato un appello alle 13 amministrazioni comunali (Quadri, Villa Santa Maria, Pizzoferrato, Borrello, Rosello, Roio del Sangro, Civitaluparella, Fallo, Gamberale, Colledimezzo, Montelapiano, Montebello sul Sangro e Pietraferrazzana) "coinvolte nell’ipotesi di dimensionamento scolastico tra il "Marchitelli" di Villa e il comprensivo di Quadri perché il quadro normativo per le deliberazioni assunte nel merito è radicalmente cambiato. Fermo restando l’ovvia libertà delle amministrazioni comunali (perché sono loro che avevano deciso l'unificazione, ndr) è significativo - afferma la Cisl - che la Regione Abruzzo aveva prima indicato l’obbligo di dimensionamento delle due scuole (delibera di Giunta regionale 460 del 31/07/2023) e poi lo ha eliminato (delibera di Giunta 681 del 17/10/2023), ribadendo invece il principio della legge del 29 dicembre 2022, numero 197 ovvero che il dimensionamento della rete scolastica deve avvenire “ferma restando la necessità di salvaguardare le specificità delle istituzioni scolastiche situate nei comuni montani”.
"Sabato 28 ottobre scorso, - rimarca la Cisl - sia il sindaco Giuseppe Finamore, di Villa Santa Maria, che il sindaco Arturo Scopino, di Montelapiano, hanno espresso la piena disponibilità ad una revisione di tali deliberazioni qualora la Regione Abruzzo assicuri la sopravvivenza delle due istituzioni scolastiche non solo al dimensionamento scolastico di quest’anno, ma anche a quello previsto fra due anni (in cui a livello regionale si dovrà passare dalle 179 scuole del 2024 a 176 del 2026) e per un numero congruo di anni". Obiettivo, dunque, salvaguardare il "Marchitelli" e le sue peculiarità.
"Le modifiche introdotte dall’ultima delibera regionale in materia - dice invece Menna nella missiva - risultano finalizzate esclusivamente alla soppressione dei parametri numerici, indicativi e non vincolanti, dei 600/400 alunni minimi per le autonomie scolastiche, senza nulla aggiungere circa le linee guida ed i criteri ripartitivi che le Province dovranno utilizzare per i loro dimensionamenti. La delibera infatti richiama e riporta, pedissequamente, il contingente annuale assegnato dal decreto ministeriale 127/2023 che stabilisce, per la Regione Abruzzo, un numero totale di 179 dirigenze, riconfermando il potere decisorio regionale di provvedere “autonomamente al dimensionamento della rete scolastica entro il 30 novembre di ogni anno”. Appare dunque evidente che, in assenza di chiare direttive regionali e di una idonea tempistica, utile a coinvolgere ed ascoltare i territori e le parti sociali, questa Provincia risulta impossibilitata a procedere alle operazioni di dimensionamento scolastico, eccezion fatta per quelle situazioni puntuali per le quali c’è accordo e condivisione”, sottolinea il presidente.
“Inoltre occorre ricordare che la Provincia di Chieti e la Provincia di Teramo sono state le uniche, lo scorso anno, ad effettuare operazioni di dimensionamento della rete scolastica: per cui si manifesta, fin d’ora, la piena contrarietà e opposizione verso eventuali azioni di accorpamento coercitive dall’alto che non tengano conto delle istanze dei territori ed istituzioni scolastiche interessate”, conclude Menna. 31 ott. 2023
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