C'è il nulla osta ufficiale della Regione Abruzzo e degli altri enti istituzionali coinvolti, e il particolare del tavolo  tecnico di programmazione appositamente istituito, al riconoscimento del “San Camillo De Lellis” di Atessa quale ospedale di area disagiata.

Alla riunione per le valutazioni conclusive, che si è tenuta oggi a Pescara, hanno partecipato Alfonso Mascitelli, direttore dell’Agenzia Sanitaria Regionale; Vincenzo Orsatti, direttore sanitario della Asl2; Giulio Borrelli, sindaco della città di Atessa e Germano De Sanctis, dirigente del Servizio programmazione del Dipartimento Salute e Welfare. Nel documento redatto a chiusura dell'incontro si dà, dunque, il via libera alle procedure di riconoscimento di ospedale di area disagiata e viene anche sottolineato il fatto che i processi di riordino della rete ospedaliera in atto hanno portato una valutazione aggiornata del presidio di Atessa, tenendo conto della richiesta di assistenza sanitaria che arriva dal territorio.

Il nosocomio di Atessa resta punto di riferimento essenziale per un territorio che, va ricordato, comprende 31 comuni collocati in area montana e pedemontana, con concrete difficoltà, da parte dei cittadini, al raggiungimento di altre strutture sanitarie.
La ricca analitica documentazione prodotta dal tavolo tecnico dovrà ora essere inviata a Roma per essere sottoposta all’esame del tavolo di monitoraggio nazionale, composto dal ministero della Salute e da rappresentanti della conferenza Stato-Regioni, prima della decisione finale: è questa la procedura prevista per la rete ospedaliera.

L’assessore regionale alla Sanità, Silvio Paolucci:  “Confermo l’obiettivo che ci eravamo dati con l’uscita dal commissariamento. Vogliamo creare tutte le condizioni possibili, nel rispetto delle norme nazionali, per rendere la nostra sanità capace di dare le risposte giuste ai bisogni di assistenza e alle esigenze delle nostre popolazioni. Il caso dell’ospedale di Atessa è emblematico. Senza nessuna visione ragionieristica, vogliamo riaprire una interlocuzione con il ministero sulla base di dati epidemiologici e bisogni effettivi, confidando in un parere positivo a livello nazionale. Avevamo preso degli impegni e intendiamo da parte nostra mantenerli. In questa fase, inoltre, la programmazione di dettaglio sui singoli presidi della nostra Regione farà di tutto per il miglioramento dei servizi sanitari al di là del nominalismo delle classificazioni degli stessi ospedali”.
23 dicembre 2017


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