Omicidio Anna Maria D'Eliseo. Il Riesame dice no alla scarcerazione di Di Nunzio

Resta in prigione l'ispettore, in pensione, dei vigili del fuoco Aldo Rodolfo Di Nunzio, 71 anni, di Lanciano, accusato di aver ucciso la moglie, Anna Maria D'Eliseo, 60 anni, nella cantina-rimessa interna alla propria casa di località Iconicella a Lanciano (Ch).

E' quanto ha deciso il Tribunale del Riesame dell'Aquila a cui si è rivolto il difensore dell'uomo, l'avvocato Silvia De Santis del Foro dell'Aquila. Il legale, ritenendo eccessiva la reclusione in carcere, aveva chiesto per Di Nunzio, finito in prigione l'11 gennaio scorso, la scarcerazione immediata, poi, in subordine, "una misura cautelare meno afflittiva", come l'obbligo di dimora o l'obbligo di firma, e, in ultima istanza, i domiciliari. Ma i giudici hanno respinto le richieste e ritenuto che ci siano "esigenze cautelari" e che sull'indagato pendono "gravi indizi di colpevolezza".

La decisione del Riesame ricalca quella, del 16 gennaio scorso, del gip del tribunale di Lanciano, Massimo Canosa, che rigettò la richiesta di scarcerazione per Di Nunzio, detenuto nella casa circondariale di Villa Stanazzo.

D’Eliseo, che era bidella, venne trovata senza vita il 15 luglio 2022. Il marito, seppure sotto inchiesta, è rimasto libero per un anno e mezzo. Lui ha sempre sostenuto di averla trovata esanime, impiccata, e quindi che si fosse suicidata. La svolta sul decesso della donna è arrivata a 18 mesi di distanza, grazie all’audio registrato da una telecamera esterna della villa di campagna dove i coniugi abitavano. Audio in cui si sentono le grida di aiuto di lei. 12 feb. 2024

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