Trovata morta a Spoltore a gennaio: arrestato il convivente per omicidio. 'E' stata strangolata a letto'

In manette dopo otto mesi. Un uomo 47 anni, Mirko De Martinis, è stato arrestato oggi pomeriggio per aver ucciso la donna con cui conviveva.

Lei, Alina Cozac, aveva 40 anni. L'assassinio è avvenuto alle prime ore dell'alba del 22 gennaio scorso in una casa di Spoltore (Pescara). Il delitto è stato scoperto grazie alle indagini seguite al decesso che, inizialmente, sembrava dovuto a cause naturali.

L'ordinanza di custodia cautelare è stata emessa dal gip del del Tribunale di Pescara, Giovanni De Rensis, dopo la richiesta della Procura del 17 agosto scorso. Il reato contestato è di omicidio volontario aggravato. 

Gli accertamenti sono state svolte dalla polizia giudiziaria del Gav - Gruppo anti Violenza, una articolazione della sezione di polizia giudiziaria della Procura di Pescara, composta da donne e uomini dei carabinieri e della polizia ed esclusivamente destinata e specializzata per la trattazione dei reati di violenza di genere ed in danno di soggetti fragili. 

"Fu l’uomo stesso - spiega una nota a firma del procuratore capo di Pescara, Giuseppe Bellelli - a chiamare il 118 intorno alle 4 del mattino del 22 gennaio, con una telefonata registrata in atti che il personale del Gav e i magistrati hanno poi riascoltato con attenzione. L'indiziato ha detto che la sua compagna si era sentita male". Fatale, forse un mal di testa, di cui soffriva spesso.

Era una messinscena. "Il personale sanitario intervenuto trovò lei sul letto, tentò inutili manovre rianimatorie e constatò la morte".

Il magistrato di turno ha disposto l’autopsia, in un procedimento nel quale, inizialmente, non era stato ipotizzato il delitto. Il medico legale, dopo i primissimi accertamenti, ha informato la Procura che vi erano evidenti segni sul collo della vittima: era stata strozzata.

A questo punto il Gav è stato incaricato di approfondire la vicenda. Le operazioni medico legali sono state sospese. L'uomo, il solo presente in casa, è stato inquisito e interrogato. Le operazioni medico legali sono state poi affidate ad un collegio di periti ed eseguite a questo punto con tutte le garanzie difensive. La relazione finale, depositata alla Procura il 25 luglio scorso, "ha confermato un complesso di evidenze macroscopiche e microscopiche che conducono ad un giudizio univoco di "asifissia meccanica violenta da strangolamento perpetrato mediante compressione atipica del collo" ".

La donna sarebbe stata colta di sorpresa mentre dormiva e strangolata con una compressione sul collo con il ginocchio o con l’avambraccio. E' emerso che la vittima aveva manifestato ad amiche e parenti l’intenzione di interrompere la lunga convivenza. 06 set. 2023

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