“Prendo atto della sentenza del Tar di Pescara, che ha annullato le elezioni in 27 sezioni su 170 per errori formali dei Presidenti di seggio. A una prima lettura la sentenza appare travisare fatti e numeri, è distorta nelle motivazioni, errata nelle conclusioni, ma soprattutto non rispettosa della volontà popolare, dato che il riconteggio dei voti ha confermato la vittoria al primo turno del sindaco con 494 voti in più del 50% (derivante da una vittoria piena in 163 sezioni su 170, oltre il 95% delle sezioni). Il Tar ha amplificato a dismisura meri errori di verbalizzazione dei Presidenti, che non dovrebbero mai poter incidere sul voto, considerandoli invece elementi sostanziali e dirimenti per l'annullamento del voto stesso. Tutto ciò crea un vulnus pericoloso perché non si parla mai dei voti dei cittadini regolarmente risultanti dal riconteggio”. 

Così il sindaco Carlo Masci dopo la sentenza del Tar Abruzzo che ha disposto il ritorno al voto in 27 sezioni cittadine, rimettendo di fatto in discussione l’esito delle elezioni comunali del 2024. Saranno oltre 16mila i cittadini chiamati nuovamente alle urne. “Se dovesse passare il ragionamento fatto dal Tar tutte le elezioni italiane dovrebbero essere annullate, perché non contano i voti (in questo caso mai messi in discussione da nessuno), ma gli errori effettuati (sempre) dai presidenti di seggio successivamente al voto. Per questi motivi annuncio da subito ricorso al Consiglio di Stato avverso la sentenza affinché venga riconosciuto il voto sostanziale dei cittadini rispetto agli errori formali dei presidenti, che ci sono stati e ci sono sempre in ogni elezione. Nel frattempo, come stabilito dal Tar, continuerò serenamente a svolgere il mio ruolo di sindaco, seppur per l'ordinaria amministrazione e per gli atti urgenti e indifferibili”, aggiunge Masci.

Intanto il centrodestra fa quadrato attorno al sindaco. La maggioranza che lo sostiene questa mattina, in municipio, ha annunciato pieno appoggio a Masci nella decisione di presentare ricorso al Consiglio di Stato, definito dallo stesso primo cittadino come un passaggio necessario per "difendere la verità e l’onorabilità": "Ci sono margini amplissimi per il ricorso", ha dichiarato Masci, evidenziando come la sentenza si basi su errori formali commessi dai presidenti di seggio, pur non avendo inciso sul risultato complessivo. Masci ha parlato di un’ingiustizia subita non solo da lui, ma dai cittadini pescaresi, costretti a tornare alle urne. "I veri danneggiati sono i cittadini, il vero danneggiato è il sindaco", ha detto, ribadendo la sua fiducia nella giustizia amministrativa e invitando tutti a mantenere la calma. Solidarietà a Masci anche da parte del presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, che ha parlato di una "vicenda paradossale" e ha garantito pieno sostegno al sindaco in questa fase. "Evitiamo di parlare di brogli o di dolo - ha rimarcato - l'onorabilità dell'amministrazione va difesa fino in fondo". Il centrodestra si prepara dunque a una battaglia legale ed, eventualmente, elettorale, pronto a sostenere con tutte le forze Masci in caso di ripetizione del voto.

Non poteva mancare il commento di Carlo Costantini, ex candidato sindaco per il centrosinistra: "Il Tar di Pescara ha annullato le elezioni del sindaco e del consiglio comunale di Pescara ed ha accertato che il risultato elettorale che ha consentito a Masci di vincere al primo turno non è attendibile, non è genuino e non è veritiero. Alla Procura della Repubblica di Pescara, alla quale il TAR ha trasmesso la sentenza e l’intero fascicolo processuale, spetterà il compito di accertare se si è trattato di brogli o solo di irregolarità, per quanto gravissime. I giudici amministrativi, pur applicando nella massima estensione il principio di conservazione dei risultati, hanno ravvisato in accoglimento del ricorso gravissime irregolarità in nessun modo sanabili, disponendo quindi un nuovo voto in 27 sezioni. Un ringraziamento sincero va alle ricorrenti e agli avvocati Gianluigi Pellegrino, di Roma, e Luca Presutti, di Pescara". 

Per il segretario regionale di Sinistra Italiana, Daniele Licheri, bisogna ringraziare “il Tar per l’enorme e minuzioso lavoro svolto, che ha fatto emergere irregolarità molto gravi nelle operazioni di voto a Pescara. Abbiamo atteso con serenità e fiducia l’operato della magistratura, senza entrare nel merito è chiaro che a oggi c’è l’urgenza di restituire immediatamente la parola ai cittadini tornando a votare, in una cornice di legalità e correttezza istituzionale”, conclude Licheri.

L'onorevole Luciano D'Alfonso (Pd) parla di "una sentenza che riapre la partita in 27 sezioni, ovvero per il 16 per cento degli elettori di Pescara" e ricorda che "la competizione elettorale ha consentito all’avvocato Masci di evitare il ballottaggio per soli 584 voti". Certamente questa è "una brutta pagina per la città di Pescara". Ad ogni modo, conclude D'Alfonso, adesso "occorre capire quale sia il livello di coinvolgimento di tutti gli attori, dove sia cominciata la eventuale libera iniziativa di presidenti e scrutatori di seggio, che sono pubblici ufficiali a tutti gli effetti, e quali siano le ragioni a monte. Quelle oggi oggetto di revisione sembrano operazioni elettorali di natura bulgara caratterizzate da una incredibile e sconcertante fragilità organizzativa. Interessante è il disposto dell’ordinaria amministrazione e degli atti indifferibili e urgenti che viene consentita agli amministratori in carica fino al ritorno alle urne. Questo a riprova del contenuto impegnativo della sentenza e di quanto questa debba invitare a una riflessione profonda la classe dirigente in carica con un atto di coraggio che tenga conto di tutta la consapevolezza necessaria".

Per i Giovani Democratici "la sentenza del TAR che annulla il risultato elettorale in 27 sezioni della città di Pescara per gravi irregolarità nel conteggio dei voti rappresenta un fatto politico di enorme rilevanza. È la conferma che la trasparenza democratica non è mai scontata e che, quando viene compromessa, è dovere delle istituzioni ristabilire la verità e restituire voce ai cittadini. Noi Giovani Democratici, alla luce di ciò, siamo pronti a tornare nelle strade, nei quartieri, tra le persone. Pronti a rilanciare il nostro impegno con rinnovata forza e con una visione chiara di città. Con Claudio Mastrangelo e Silvia Sbaraglia, candidati alle ultime elezioni comunali, siamo pronti a tornare in campo con lo stesso entusiasmo e la stessa determinazione di sempre. Siamo pronti a rimboccarci le maniche, a camminare ancora una volta tra la gente, ad ascoltare, a proporre, a rappresentare quella parte di città che vuole voltare pagina e guardare avanti. Lavoreremo con ancora più determinazione per portare avanti il sogno di una città nuova, coinvolgendo i giovani, le associazioni, gli spazi di partecipazione dal basso. Pescara ha bisogno di verità, ma soprattutto ha bisogno di futuro. Noi ci siamo. E ci saremo. Più forti, più uniti, più pronti di prima".

Infine l'ex candidato sindaco civico Domenico Pettinari: "Il nostro gruppo è stato quello maggiormente danneggiato dall’esito elettorale di giugno 2024 infatti, leggendo la sentenza del TAR, rileviamo come tanti voti nostri sono stati erroneamente attribuiti ad altri candidati sindaci e tanti altri non ci sono stati assegnati. Nonostante ciò abbiamo riportato un risultato unico nella storia di Pescara per una forza civica, il 13,08%! Una bella notizia per Pescara. Questa sentenza fa davvero giustizia. Pronti a nuove sfide. Pronti a servire nuovamente, con onore e disciplina, la nostra amata Pescara". 26 giu. 2025

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