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Omicidio a Pescara. Il delitto è avvenuto in via Gran Sasso, dove è stato ritrovato, intorno alle 10.30, il corpo di un cittadino straniero che è stato pugnalato. Sulla salma i tagli e i segni di vari fendenti.

La vittima, Afjal Khokan Hassan, stando ai primi accertamenti dei carabinieri, sarebbe un 44enne originario del Bangladesh. Il cadavere è stato scoperto nell'area esterna di una palazzina marrone, al civico 17. Subito è scattato l’allarme.

Inutili i tentativi di soccorso con l’arrivo anche di un’ambulanza e dei sanitari del 118. L’uomo, che era in una pozza di sangue, era deceduto e non c’era già più nulla da fare.

Sul posto i militari del Nucleo operativo di Pescara, coordinati dal comandante provinciale Riccardo Barbera. E più tardi il medico legale Ildo Polidoro, per i primi rilievi sulla salma. Arrivato anche il pm Andrea Papalia.

Chiuso, per effettuare le indagini senza intralcio, l'ingresso del ponte Flaiano, con blocco del traffico via Gran Sasso.

Il delitto sarebbe avvenuto al culmine di una lite, forse per questioni condominiali. Al litigio avrebbero preso parte più persone, una delle quali avrebbe estratto un coltello e ucciso il bengalese, raggiunto da tre o quattro fendenti all’addome. Poi tutti si sono allontanati in fretta, lasciandolo lì a terra, sul cemento, a morire.

I militari hanno ascoltato diversi testimoni e stanno acquisendo le immagini delle telecamere di sorveglianza della zona. L'uomo da tempo viveva nella città adriatica e lavorava in una paninoteca kebab che si trova in centro a Pescara. Lascia, nel suo Paese, moglie e cinque figli. Sulla salma, portata all'obitorio dell'ospedale di Pescara, è stata disposta l'autopsia dal pm Andrea Papalia. Il nipote della vittima Moubarak Hossain, in un italiano stentato, ad Abruzzolive.tv, dice: "Mio zio non litigava mai con nessuno. Era un tipo pacifico. Mi hanno chiamato stamattina dicendo che mio zio stava male, ma nessuno mi ha detto che era morto". 04 gen. 2024

SERENA GIANNICO

Servizio e foto di AMERICO CARISSIMO

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