"Il 'Jova beach party' è un'iniziativa insostenibile perché le spiagge non sono cumuli di sabbia inerte ma luoghi dove vivono piante e animali, spesso rarissimi. Se poi per fare un concerto si tomba e rende ‘calpestabile’ un corso d'acqua naturale come Fosso Marino, si infrange non solo qualsiasi principio basilare di ecologia ma a nostro avviso anche quelli relativi alla prevenzione dei rischi per la pubblica incolumità. Che accadrebbe in caso di nubifragio?”
E' durissimo l’attacco di Lipu (Lega italiana protezione uccelli), della Stazione Ornitologica Abruzzese, di Arci e Gruppo Fratino Vasto (Ch) all’evento previsto per il 19 e 20 agosto prossimi a Vasto.
"Questo spettacolo presenta palesi criticità - dicono - e, a parte la legittima ma a nostro avviso infondata propaganda del cantante, assistiamo da parte delle amministrazioni ad un continuo arrampicarsi sugli specchi per giustificare decisioni sempre più allarmanti: passare letteralmente sopra un corso d'acqua o di calpestare, è il caso di dirlo, le previsioni dei piani demaniali sia a scala regionale che comunale che prevedevano per Fosso Marino la tutela, essendo anche area di nidificazione e alimentazione del fratino".
Alla denuncia è stato allegato un corposo dossier con osservazioni depositate nella procedura di Valutazione di Incidenza ambientale del "Jova beach party".
"Piuttosto, – secondo le associazioni – Fosso Marino andava pure disinquinato intercettando gli scarichi abusivi e perseguendo chi viola le leggi, migliorato con opere di rinaturalizzazione previa piantumazione di altre piante delle dune e reso fruibile con percorsi, staccionate, bacheche e cartelli. Non doveva certo essere snaturato per la successiva trasformazione in pista da ballo per un'iniziativa di un privato".
Ed ancora: "Vogliamo sottolineare con forza che tanti scienziati e ricercatori stanno duramente contestando la scelta di rendere le spiagge delle discoteche” e nello specifico “posizionare il palco, i potenti amplificatori e le luci con la direzione nel verso della vicina Riserva naturale Marina di Vasto e delle relative dune distante solo 750 metri? Almeno ruotarlo di 180 gradi per mitigare l'incidenza delle emissioni luminose e sonore che possono impattare sulla rara fauna presente! Questa sarebbe l'attenzione nei riguardi dell'ambiente e di un Sito di interesse comunitario protetto, sulla carta, addirittura a scala europea?"
Da non trascurare poi l’andirivieni di migliaia di fans: "Le prescrizioni sul controllo di afflusso e deflusso degli spettatori prima e dopo il concerto sono a nostro avviso lacunose, considerando l'altissimo rischio di bivacco e calpestio delle dune nella vicinissima Riserva. Ci chiediamo se siano Stati coinvolti i delegati dal Comune alla gestione della Riserva (Wwf e Legambiente) e se le stesse due associazioni si siano fatte parte attiva per questo problema”.
"I corsi d'acqua e le spiagge sono elementi naturali imprescindibili della qualità di un territorio. Dove sono stati in parte danneggiati, si deve ripristinare, non spianare e tombare peggiorando la situazione in un paese dove il litorale è stato pesantemente cementificato con i fratini che nidificano e mangiano negli ultimi lembi rimasti, come appunto Fosso Marino. Invece di assediare e occupare le spiagge, perché non continuare a usare i luoghi deputati a questi eventi, come stadi e piazze. Oppure, come suggerito dalle associazioni pugliesi, andare nei luoghi del disastro industriale e ambientale, dall'Ilva a Marghera, da Gela a Porto Torres, da Brindisi a Falconara. Un passo forse troppo grande per Jovanotti e i suoi sponsor?” concludono le associazioni nella loro articolata denuncia. 19 lug. 2022
ALESSANDRO DI MATTEO
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