Detenuto taglia le sbarre ed evade dal carcere di Teramo

Un detenuto di origine albanese, con una pena da scontare per reati legati al traffico di stupefacenti, è evaso nelle prime ore dell’alba, dal carcere di "Castrogno" a Teramo.

Dopo Nuoro, un’altra fuga da un istituto penitenziario.

L'uomo, Roland Dedja, 38 anni, - stando a quanto riferisce Domenico Pelliccia, segretario generale aggiunto della Federazione Sindacati Autonomi Cnpp - come da film, ha tagliato le sbarre della finestra della cella e si è calato giù, facendo perdere le proprie tracce. Il sospetto, ancora al vaglio degli inquirenti, è che si sia avvalso dell'aiuto di un drone per la consegna di strumenti utili per svignarsela.

Gennarino De Fazio, leader del sindacato Uilpa Polizia penitenziaria,  in una nota spiega che "da quanto si apprende, probabilmente avvalendosi di un filo d'angelo, avrebbe segato le sbarre della finestra della propria cella posta al terzo piano dell'edificio per poi calarsi mediante una corda", una fune da alpinista. Nel ricordare che in Italia mancano 18mila agenti penitenziari, De Fazio aggiunge che "ci sarà tempo e modo per approfondire la dinamica, ancora incerta per le notizie frammentarie che pervengono, ma di certo questo è l'ennesimo episodio che mette a nudo il fallimento totale di carceri colabrodo che non assolvono minimamente alla loro funzione".  

Nella stessa giornata, nella casa circondariale di Messina, un poliziotto penitenziario è stato aggredito, con veemenza da un detenuto, ricevendo dei colpi al volto. L’agente è tutt’ora in ospedale, per le cure e gli accertamenti sanitari del caso. Già nei giorni scorsi si sono registrati episodi analoghi.

Il sindacato "condanna fermamente questi eventi critici, a danno dell’ordine e della sicurezza degli istituti penitenziari, nonché dell’incolumità psicofisica dei poliziotti penitenziari".

"La situazione generale nelle carceri è sempre più preoccupante - chiosa Pelliccia -, non è più tempo di attese. Ogni giorno, ormai, si verificano episodi critici che mettono in discussione il regolare andamento organizzativo e gestionale. Cosa dobbiamo attendere, affinché seriamente vengano intrapresi dei provvedimenti a salvaguardia di tutta la collettività?"  25 set. 2023

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