Quando Corfinio fu capitale d'Italia... Lo ricorda una mostra a Roma
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Fu Corfinium nell’antichità, poi, nel periodo romano, divenne Pentima e nel medioevo Valva... Corfinio, borgo della conca Peligna (Aq), fu la prima capitale d’Italia, oltre 2000 anni fa. Una storia, per lo più sconosciuta, che in questi giorni viene ricordata nella mostra "Lessico Italiano, volti e storie del nostro Paese", in svolgimento al Vittoriano a Roma.

Nell'esposizione è presente anche la moneta di Corfinio, un simbolo importantissimo per l'Abruzzo che ricorda come l'antico paesino, nei pressi dell'Aterno, fu la prima 'capitale' d'Italia. Quando la Roma precristiana iniziò la sua ascesa, assoggettando gran parte dei popoli della penisola, si limitava a concedere a taluni la cittadinanza latina, o, secondo criteri legati al censo, quella romana. Roma pensava così di mantenere il controllo in base al principio del "divide et impera". Ma le legittime aspirazioni dei popoli del centro-sud che spesso al suo fianco avevano combattuto nelle campagne di conquista, fecero sì che, nel 90 avanti Cristo, confederandosi, si ribellarono, combatterono e istituirono un primo nucleo di Stato italiano eleggendo come capitale Corfinium, cui fu dato il nome di Italica, e coniando proprie monete.

Una di esse è appunto esposta in questi giorni al Vittoriano. "E' motivo di orgoglio vedere questo piccolo gioiello d'Abruzzo - dice il sottosegretario ai Beni culturali, Gianluca Vacca -. La moneta di Corfinio è la testimonianza di come il concetto di Italia ha origini ben più lontane di quelle che crediamo. E' nostro dovere preservare il patrimonio storico e porre grande attenzione alla cura dei beni culturali, anche quelli così piccoli, che però racchiudono un immenso valore simbolico. La costruzione del futuro si basa sulle solide fondamenta della nostra storia. Un valore unico al mondo di cui dovremmo sempre andare fieri". 

La direttrice del Polo museale del Lazio, Edith Gabrielli, anima dell’iniziativa, spiega: "La mostra parla della nostra identità: nel farlo, essa ci fa capire come i valori risorgimentali del Vittoriano siano ancora vivi e attuali nella nostra moderna democrazia parlamentare”. 

La mostta è stata aperta dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e dai ministri Alberto Bonisoli (Mibac) ed Elisabetta Trenta (Difesa).

"Siamo di fronte a un progetto organico - dice Bonisoli - che vuole dare una lettura più efficace di questo monumento. Fino a ieri il Vittoriano era dedicato al Rinascimento, al Milite Ignoto, alla figura di Vittorio Emanuele. Da oggi diventa qualcosa di più. Diventa un luogo in cui si riconosce, sia sotto il profilo culturale che iconico, l’italianità. Questo progetto nasce dalla volontà di dare una testimonianza dell’immenso patrimonio della nostra cultura, nato molti secoli prima dell’unità politica. Vogliamo spiegare cosa voglia dire oggi essere italiani agli italiani stessi e ai turisti, e come questo percorso si sia dispiegato ed evoluto per secoli". 

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