Pescara. Bomba carta e minacce a magistrato. Pacchi sospetti in altre quattro zone della città
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Una bomba carta, definita "rudimentale" da parte degli artificieri, è stata fatta brillare questa mattina nella centralissima viale Regina Margherita a Pescara.

Il fragore, pari a quello di una esplosione causata da una fuga di gas, è stato udito ovunque nella zona, risvegliando il quartiere più "in" della città. Obiettivo della intimidazione è il pubblico ministero Rosangela Di Stefano, al quale è stato indirizzato anche un messaggio dagli autori dell'atto criminale che si sono detti intenzionati a "fare una strage". Ma quella di questa mattina potrebbe essere la prima di cinque esplosioni annunciate nell'inquietante biglietto lasciato in bella vista sotto il palazzo, secondo il quale oggi verranno colpiti diversi punti strategici.

Questo il testo del messaggio: "Oggi salteranno in aria quattro palazzi simbolo della città grazie al l'arroganza di un pm che crede di fare carriera sulla pelle della gente e sulle ingiustizie. Rosangela Di Stefano non una persona una bestia. Il primo palazzo casa sua, poi il tribunale e altri due che faranno una strage". 

Strada chiusa al traffico con presenza di vigili del fuoco, polizia e ambulanza. Saranno esaminati i filmati delle telecamere di videosorveglianza che potrebbero far luce sugli autori del crimine, che hanno paralizzato e messo in subbuglio un'intera città.

L'allarme, infatti, è scattato per altri pacchi sospetti, tutti fatti poi esplodere, dislocati in vari punti sensibili di Pescara dove tutte le forze dell'ordine sono state concentrate e convogliate. Dopo le 8, infatti, sono stati segnalati presunti ordigni in viale D'Annunzio nei pressi del Comando provinciale dell'Arma; davanti al Tribunale, dove le udienze sono state sospese fino al termine dei controlli; nei pressi della Camera di commercio, angolo con via Marco Polo, e dinanzi al distretto Asl di via Rieti, evacuato in via precauzionale. Immediatamente sono stati attivati i protocolli previsti in questi casi, con l'arrivo sul posto di polizia, carabinieri, vigili del fuoco, artificieri e sanitari del 118. Tutte le aree sono state transennate e inibite al passaggio di auto e pedoni.

Le buste postali disseminate in giro contenevano - è stato accertato - plastilina e fili elettrici, ma nessun ordigno. Proprio la visione delle immagini potrebbe aiutare gli investigatori a risalire al o ai responsabili dell'accaduto. Da esse si vedrebbe una persona vestita con abito scuro e con mascherina in volto. Raccolte anche testimonianze ed effettuate perquisizioni. Ci sono degli indizi che portano ad una persona che in passato è stata indagata dal pm preso di mira. 

Fernando Errichi

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