Lanciano. Pugni e sprangate tra parenti al mercato di piazza della Vittoria: due arresti
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Picchiato a sangue con una mazza di ferro, per una questione familiare. Per cuori infranti e ormai disamorati. E se non ci fossero stati commercianti e agenti a dividerli, sarebbe andata anche peggio. E' stato un feroce regolamento di conti tra parenti, tra marocchini, il pestaggio che si è consumato questa mattina tra le affollate bancarelle del mercato ambulante del sabato di piazza della Vittoria (o piazza Unità d'Italia) a Lanciano (Ch). Ed è finita con due arresti. 

Erano circa le 11 quando si è scatenato il parapiglia fra tre ambulanti africani.  Botte tra due fratelli, di 40 e 45 anni, che vivono ad Ortona (Ch), e un cognato, di 46 anni, che sta a San Vito Chietino. La colpa di quest'ultimo, con disonore, è quella di aver deciso di separarsi dalla moglie, sorella dei due. I quali, ad un certo momento, dopo vari avvertimenti, oggi lo hanno bloccato, mentre era vicino al suo banco di vendita di vestiario; l'hanno trascinato a terra e giù pugni e calci. Disappunto, urla e sconcerto tra le centinaia di persone che giravano in quella zona del mercato. 

C'è chi è intervuto, tentando di allontanare gli aggressori. Che sembravano voler desistere. Ma, ad un certo momento, uno di loro ha agguantato una spranga e si è scagliato contro il cognato, colpito con violenza, anche alla testa. Pronto l'intervento della polizia, che era già stata allertata, e che ha cercato di disarmare gli extracomunitari. Che non si sono fermati. Il 46enne, gravemente ferito, ha cominciato a perdere sangue, in maniera copiosa, anche dalla bocca. I fratelli se la sono presa pure con gli uomini del commissariato. Ed è subito scattato l'arresto per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. Sequestrato anche un mattarello, non utilizzato. Sul posto anche i vigili urbani e  i sanitari del 118, che hanno stabilizzato l'uomo preso di mira, portato prima al Pronto soccorso di Lanciano e poi trasferito a Vasto (Ch) per effettuare una Tac, dato che al Renzetti l'apparecchio è rotto. Il malcapitato non è in pericolo di vita ma ha diversi traumi, il più grave è quello cranico; ha tagli e contusioni.  Uno dei fratelli più tardi è giunto in ospedale a Lanciano con un braccio rotto.  Indagini in corso, anche della Procura. 

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