Quattro comuni oggi senz'acqua: proteste e accuse alla Sasi

Nell'occhio del ciclone, bersaglio di rimostranze, accuse e proteste. Non c'è pace per la Sasi, società di gestione del servizio idrico in decine di centri della provincia di Chieti, che continua a essere bersaglio di polemiche per le ripetute sospensioni dell'acqua. Stavolta gli strali si sono levati soprattutto da Guardiagrele, Orsogna e San Martino sulla Maruccina che dalle prime ore del pomeriggio fino a stasera hanno i rubinetti a secco.

“Comprendo le proteste, mi rendo conto dei disagi che subiscono i cittadini, ma queste chiusure non sono arbitrarie, ma necessarie, non possiamo fare altrimenti quando si verificano determinate condizioni. Stiamo lavorando davvero da mesi con l'obiettivo di ridurre problemi e difficoltà – torna a sottolineare il presidente della Sasi, Gianfranco Basterebbe –. Non si sta trascurando nessun aspetto, sia da un punto di vista tecnico che per quanto riguarda gli incontri e i tavoli di concertazione. Il problema stavolta deriva dalle sorgenti superficiali dell'acquedotto Avello (nella foto) di Pennapiedimonte (Ch) che in questo periodo sono carenti. La portata si riduce del 60 anche del 70 per cento".

A spiegare in termini tecnici della questione è Donatello Di Prinzio, della Sasi, che si occupa della rete di distribuzione. "Per sopperire alla carenza idrica in questo territorio, l'Aca dalla sorgente di Val di Foro ci fornisce l'acqua da una condotta che inizialmente serviva solo per integrare la risorsa idrica su alcuni comuni – puntualizza Di Prinzio - . Nel corso degli anni è stata creata una diramazione a servizio di Rapino. Oggi l'Aca cerca di tutelare soprattutto i paesi di suo riferimento, fornendo l'acqua soprattutto a Rapino che attualmente riceve 1.200 litri pro capite, di gran lunga superiore alle reali esigenze". Alla luce di questa situazione la Sasi che sta lavorando con grande impegno, ha chiesto e ottenuto subito un tavolo di confronto con l'Ersi e l'Aca per individuare le criticità e trovare insieme le risposte.

"E' stata ridisegnata l'intera situazione – conclude il presidente - e soprattutto si è accertato che Rapino usufruisce di una quantità maggiore rispetto alle reali necessità. Bisognerà, quindi, operare una riduzione e provvedere a una distribuzione più equa e razionale".

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