Lanciano.  Rubinetti sempre più a secco: Sasi getta acqua sul fuoco delle proteste. 'Mi faccio la doccia in negozio'
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Interruzioni della fornitura idrica a raffica, quotidiane, su tutto il territorio.

In molti comuni infuriano proteste e polemiche perché l'acqua manca per buona parte della giornata, oltre che di notte: a volte viene tolta senza alcun avviso; spesso le comunicazioni giungono in ritardo ai cittadini e sono assolutamente inesatte riguardo agli orari nei quali l'acqua mancherà. E i numeri verdi 800995101 o 800995101 messi a disposizione dalla società - prima rispondevano dall'estero, ora dall'Italia - non sono quasi mai di alcuna utilità, dato che i centralinisti non sono in grado di fornire risposte. Questa l'estate torrida della Sasi, società di gestione del servizio idrico integrato.

Disservizi e disagi a ripetizione, a scapito di utenti che negli ultimi anni hanno dovuto tra l'altro sopportare ciclici aumenti sulle bollette, anche a carattere retroattivo, con recapito, nelle abitazioni, di stangate non indifferenti. Si paga di più ma i problemi aumentano. "Sono settimane - denuncia un parrucchiere di Lanciano (Ch) che abita in una contrada (e le periferie sono quelle che se la passano peggio) - che ogni mattina, intorno alle 7, non avendo acqua, debbo prendere indumenti e quanto occorre per l'igiene personale e uscire da casa". Arriva in centro, dove le interruzioni sono più... tollerabili e meno frequenti. "E sono costretto a farmi la doccia in negozio. Non mi era mai successo". "Esco alle 5 - racconta un dipendente Sevel - per andare in fabbrica. E l'acqua non c'è. Debbo riempire bottiglie e secchi per lavarmi, non avendo l'autoclave". "Rientro alle 19 - fa presente un altro lavoratore della Val di Sangro - e l'acqua non c'è. Ed è sempre così". 

"Provvedimenti che - ripete ancora una volta la Sasi a mo' di cantilena - è inevitabile considerata la critica situazione delle sorgenti, a partire da quella Del Verde". "La portata utile della sorgente di Fara San Martino è inferiore ai 1.200 litri al secondo necessari a garantire un servizio efficace. Sono accesi tutti e quattro i pozzi di soccorso per un totale di 250 litri al secondo e, nonostante questo, riusciamo a produrre 1.130 litri al secondo – spiega Fabrizio Talone responsabile delle reti adduzione e distribuzione – abbiamo un deficit che va dai 50 ai 70 litri al secondo rispetto a quella che è la capacità massima di trasporto". 

Dalla Sasi ribadiscono inoltre "che si sta facendo tutto il possibile...". Tra le polemiche c'è quella rispetto alla comunicazione degli orari di chiusura e di riapertura del servizio idrico. "Noi comunichiamo l'orario in cui l'operatore comincia a chiudere la saracinesca – puntualizza Talone – ed è ovvio che non può essere l'orario in cui va via l'acqua, prima di tutto perché sono tante le utenze alimentate da quella chiusura e quindi l'orario non può essere coincidente con tutti. Va anche detto che l'acqua si muove, rispetto per esempio all'energia elettrica, a una velocità bassa, viaggia a circa 40 chilometri al secondo, e questo fa la differenza. Dipende poi anche dalla posizione dell'utente, più è vicino al luogo di chiusura prima gli andrà via l'acqua e più tardi riavrà la fornitura. Stessa cosa per un palazzo di 10 piani, dove chi sta al primo subisce una situazione chi sta all'ultimo ne avrà un'altra". Ma in alcune contrade di Lanciano, l'acqua, dalle comunicazioni ufficiali su sito Sasi e sui social, dovrebbe andare via alle 21 e tornare alle 6. Invece alle 19 di acqua già non si vede più una goccia e alle 6 la mattina non c'è mai. Questo - stando a quello che dice Talone - vuol dire che le saracinesche vengono chiuse già dalle 18, non alle 21, e riaperte più tardi rispetto al dovuto.

Si dice poi ai cittadini di non sprecare acqua, ma le perdite di tubature colabrodo raggiungono e superano il 60 per cento. Ed è un problema vecchio decenni. "L'impresa Itachi Europe srl - puntualizza Pio D'Ippolito, responsabile dell'area tecnica - ha vinto la gara relativa ai lavori nei comuni del Vastese, Frentano e Ortonese -: l'importo è di 314.073,60. La ditta Ia.Ing Srl si dovrà occupare del progetto riguardante i comuni dell'Avello per 174.050,00 euro. Sono interventi che contribuiranno a recuperare litri di acqua, attraverso la ricerca delle perdite".

"Comprendiamo le enormi difficoltà di tantissimi utenti e pure l'esasperazione di chi da settimane ha un servizio a metà, ma stiamo vivendo una situazione fortemente critica, siamo costretti alle chiusure, non si può fare diversamente", ribadisce il presidente Sasi, Gianfranco Basterebbe. 12 ago. 2021

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