Cavalli e mucche lasciati sui pascoli d'altura in periodo non consentito, scattano sanzioni

Campa cavallo che l’erba cresce, ma al posto della dolce erba d’altura sono arrivate amare sanzioni per alcuni allevatori. L’accusa è quella di aver lasciato 157 cavalli e 153 mucche nei pascoli sugli altipiani, allo stato brado, senza guardiania e per giunta in un periodo non consentito dalla legge.

I controlli sui pascoli, effettuati nei giorni scorsi dai militari dei Nuclei Parco, insieme ai forestali di Barisciano (Aq), del Nipaaf (Nuclei Investigativi di Polizia Ambientale Agroalimentare e Forestale) dell’Aquila e grazie all’ausilio dei reparti a cavallo di Assergi (Aq) e Arischia (Aq), ha portato a 12 sanzioni per i proprietari dei capi di bestiame, con un ammontare complessivo di 11.240 euro.

Gli animali sono stati scovati dai carabinieri forestali tra 1.100 e 1.800 metri d'altitudine. I controlli servono a verificare il "rispetto delle norme regionali sull’utilizzo dei pascoli d’altura e tutelare il patrimonio agro-silvo-pastorale in provincia dell'Aquila". Dura lex sed lex avrebbero detto i latini, ma effettivamente le leggi sul pascolo degli animali d’allevamento risalirebbero al medioevo, quando le comunità cittadine consentivano il pascolo collettivo solo in alcuni periodi dell’anno per evitare danni ai raccolti e all’erba da fieno. La legge valeva per tutti tranne che per i nobili locali, che si avvalevano della legge del “pascolo particolare” per consentire ai propri capi di bestiame di pascolare in qualunque momento dell’anno e in qualunque luogo. L’intervento delle forze dell’ordine oggi, serve appunto ad evitare che la legge valga solo per alcuni come mille anni fa.

Bovini ed equini sono stati lasciati al pascolo in un periodo non consentito, contravvenendo alle specifiche prescrizioni regionali "che stabiliscono limiti temporali per la pratica della monticazione nei territori che si trovano su specifiche fasce altimetriche". I carabinieri ricordano che "l’attività di controllo svolta mira ad assicurare la contestuale valorizzazione dei pascoli montani e la necessaria salvaguardia degli ecosistemi che caratterizzano i territori". 20 magg. 2024

MARIANO PELLICCIARO

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