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"Dopo due lunghe settimane che hanno visto bruciare le nostre amate montagne, per mano di un attacco vile condotto con rara spregiudicatezza, oggi finalmente possiamo dire che le fiamme sono state circondate e domate". L'annuncio, su Facebook, è del sindaco di Pratola Peligna, Antonella Di Nino. Il primo cittadino si riferisce ai roghi che, per 14 giorni, hanno devastato il monte Morrone nel Parco nazionale della Majella. "Siamo stati tenuti sotto scacco da menti criminali, che ora la giustizia dovrà identificare e punire, per i danni incalcolabili inferti al patrimonio boschivo e naturalistico di un territorio che fa della sua vocazione ambientale un punto di forza", scrive ancora il sindaco. "Ora - afferma - per noi tutti inizia una nuova fase, una fase in cui servirà ancora il supporto ed il coraggio di tutti. Una fase in cui dobbiamo prenderci cura di una montagna ferita che necessita di essere riabilitata senza che, però, questa fase possa diventare facile obiettivo di appetiti esterni". 

Il sindaco evidenzia anche "il lavoro incessante dei vigili del fuoco, dei carabinieri forestali, dei militari, della Protezione civile e dei tantissimi volontari che hanno profuso un impegno grande e qualificato, per contrastare inneschi e roghi che colpivano alle spalle, all'improvviso e con calcolata protervia, anche quando sembrava che il fuoco fosse stato spento dopo ore di attività di contrasto a terra e con gli elicotteri canadair ed Erickson volati sui nostri cieli a lanciare enormi quantità di acqua e speranza".  

I temporali e i lanci d'acqua e gli interventi a terra di alpini e vigili del fuoco hanno infatti fermato il fuoco sul Morrone che resta comunque sorvegliato speciale. Per domani non sono previsti i voli di mezzi aerei a meno che... Delle pinete e delle faggete della montagna, di quel che è stato l'inferno restano le ferite: migliaia di ettari di vegetazione inceneriti. Un serpentone nero che sale e scende per la montagna. Anche la qualità dell’aria è sensibilmente migliorata e i valori si stanno riposizionando ai livelli standard: restano comunque attive le centraline di monitoraggio. Che succederà ora? C'è chi vuole subito il rimboschimento anche andando in deroga alla legge - come annunciato dal presidente della Regione Luciano D’Alfonso - e chi, invece, non vuole che questo dramma diventi occasione di business come accaduto per il terremoto. 03 settembre 2017


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