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E' un tema delicato quello dello Sblocca Italia, che riesce a generare sempre nuovi episodi e ad aggiornare continuamente le polemiche. In questi giorni, a proposito di ricerca di idrocarburi e necessità di tutelare l'ambiente, protagonista è stato il botta e risposta tra il vice presidente del Csm Giovanni Legnini e Fabrizio Di Stefano (FI). 


"Il petrolio non è una partita chiusa.- fa sapere Legnini- Il paese deve capire che l'Abruzzo con il suo 30% di territorio protetto ora non può subire questo torto". Immediata la risposta di Di Stefano: "Apprendo oggi dall'agenzia Ansa che il Vice Presidente del Csm, Giovanni Legnini, non dismettendo ancora i panni del parlamentare, dichiara, che sulla parte inerente le trivellazioni a mare lo Sbocca-Italia, può essere ancora modificato. Al di la dell'inopportunità di questa e di altre sue compassate politiche visto il nuovo ruolo assunto, gli ricordo che lo Sblocca-Italia è stato licenziato dal Governo quando lui era ancora componente dello stesso  e nel testo originale quel famigerato articolo era già presente.
E' pur vero che da parlamentare aveva più volte manifestato la sua contrarietà a simili provvedimenti, ma poi,nel concreto  nulla ha fatto perché questo non avvenisse. Eviti quindi di prendere posizioni populistiche che non corrispondono alla realtà e che non si addicono al suo nuovo ruolo".  4 novembre '14

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