Cercò di baciare in bocca un minorenne e allungò la mano sulla sua gamba mentre erano in macchina: era questa l’ultima accusa, per violenza sessuale, a carico dell’ex preside Marcello Rosato, 52 anni, di Lanciano (Ch), che è stato di nuovo condannato, a Chieti, a sei mesi di reclusione in continuazione di reato.
I fatti contestati erano del maggio 2012, avvenuti in un comune dell’entroterra della Marrucina, nei confronti di un ragazzo allora sedicenne e che oggi ha 28 anni da compiere in autunno.
Gli episodi sono stati contestati dal pm, Marika Ponziani, che ha ritenuto che il docente avrebbe costretto il ragazzo a subire atti sessuali, in differenti incontri tra i due. Accusa contro l’ex preside, difeso dall’avvocato Alessandro Troilo, che inizialmente era stata archiviata ma che poi ha ripreso vigore fino al processo.
Ieri sera la sentenza dinanzi al tribunale collegiale di Chieti, presieduto da Guido Campli, giudici a latere Maurizio Sacco e Morena Susi, che ha stabilito che il preside è colpevole. I due si conobbero in occasione di una supplenza di Rosato nella classe del giovane.
L’approccio nacque dall’apprezzamento che il prof fece allo studente per la maglietta degli Acdc che quel giorno indossava, poi i contatti su Facebook, con la richiesta da parte dell’imputato di vedersi. Gli incontri che ne seguirono furono tre: il primo nel paese dove il minore viveva, si parlò musica e poi i complimenti di Rosato per l’aspetto dell'adolescente. Altro appuntamento è stato a San Vito (Ch) e l’ultimo al centro commerciale Megalò, dove i due andarono a prendere un gelato e il preside regalò al minorenne anche un telefono Samsung S3 allora molto apprezzato.
“Lì mi baciò in bocca e mi mise una mano sulla coscia, più verso l’interno – ha testimoniato in altra udienza il giovane -. Io gli chiesi di stopparsi, perché non mi sentivo a mio agio. Quella volta sono rimasto abbastanza fermo e poi mi ha riportato a casa”. Durante la fase istruttoria è stata sentita anche la madre del ragazzo la quale presentò denuncia dopo aver notato che il figlio aveva iniziato ad avere insoliti comportamenti, specie la repentina passione per il pc. Proprio aprendo il computer del ragazzo scoprì inequivocabili messaggi, con appuntamenti a sfondo sessuale tra il figlio e il docente e poi quel telefonino in regalo... 28 feb. 2024
WALTER BERGHELLA
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