Morto il musicista e compositore Remo Vinciguerra di Lanciano

E' morto stasera, a 66 anni, il musicista e compositore, Remo Vinciguerra, di Lanciano (Ch). Era all'hospice 'Alba Chiara'.

E' stato stroncato da una terribile malattia, contro cui combatteva da mesi, come lui stesso diceva. 

Didatta e pianista, conosciuto e stimato in Italia e all’estero. Monique Cìola, esperta di storia della musica, così lo ricorda sul sito Lesalonmusical.it : "Sul leggio della maggior parte dei giovani pianisti fa capolino una sua raccolta, una delle oltre cinquanta che ha pubblicato sin dagli anni ’90 (Bèrben, Curci, Peters, Carabba, Virginio Cremona editore) e che hanno accompagnato i primi passi e i primi sorrisi di tanti studenti sulla tastiera. Lo diceva sempre nella scuola dove ha insegnato per tutta una vita e nelle numerosissime masterclass tenute in ogni dove – Conservatori, Accademie, Scuole di musica, Associazioni concertistiche – che i pianoforti non dovevano stare chiusi, che i ragazzi occorreva ispirarli attraverso una musica a loro vicina per non farli disamorare dello strumento, per crescerli in un mondo sentimentale fatto di bellezza, arte e cultura".

"Se n’è andato - aggiunge - un grande motivatore. Ricordo l’effetto che faceva sugli allievi: tutti, dopo averlo incontrato, volevano suonare, ma proprio tutti, anche quelli più in difficoltà... Lo hanno chiamato in molti modi, dal “Rodari della musica” al “Beyer del ‘900”, ma era anche un Re Mida, perché qualsiasi cosa gli passasse per la mente, qualsiasi idea accarezzasse, ne usciva una nuova raccolta di fiori musicali, una nuova favola di grande ispirazione. "Questa è l’ultima e poi non scrivo più!" diceva impettito con la sua voce tenorile e quell’accento di terra teatina. Ovviamente era impossibile, perché la sua creatività era un fiume in piena....".

"La malattia, che lo ha improvvisamente colpito solo tre mesi fa, non aveva fermato la sua voglia di andare avanti. Seppur affaticato, era salito dall’Abruzzo fino a Verona per incontrare il centinaio di giovani e giovanissimi pianisti che partecipavano al concorso internazionale a lui intitolato dall’associazione “La musica che sorride” (di nome e di fatto, il sorriso era l’essenza di Remo Vinciguerra). Perché era proprio nel contatto con i giovani che le sue qualità si esprimevano al meglio.... Dopo i primi successi e concerti in un gruppo jazz negli anni ’80, aveva dato maggior spazio alla strada dell’insegnamento, una scelta fortunata...". 

Ha al suo attivo numerosi lavori editoriali. "Caratterizzate dal perfetto equilibrio tra rigore didattico e piacevolezza dei contenuti, - scrivono gli esperti delle Edizioni Curci - le sue pubblicazioni hanno appassionato e formato generazioni di giovani musicisti e contano fortunatissimi titoli tra i quali Pianolandia; Il rosso e il nero; Il mio primo concerto; Ciao, piano!; Le scale che sorridono; Primo jazz; Il jazzista virtuoso... ". Insomma la sua... "una fantastica storia della musica raccontata ai ragazzi... ".

Diversi i concorsi nel panorama musicale a lui intitolati. Uno anche dal Comune di Lanciano. E l'ex assessore alla Cultura, Marusca Miscia, parlando dell'appuntamento, ha scritto: "Per chi come Remo Vinciguerra spende la propria vita per i ragazzi, mettendo al primo posto il valore educativo e la potenza rivoluzionaria della musica, credo sia il più bel coronamento di un sogno e il più giusto riconoscimento che una comunità possa "regalare a se stessa"".

Tra gli ultimi lavori, l'inno composto per l'Azzurra Basket Lanciano, presentato in una manifestazione pubblica a maggio (GUARDA QUI).

E' stato docente alla scuola media 'Giuseppe Mazzini' di Lanciano: è andato in pensione nel periodo peggiore della pandemia. "Un dolore grande - scrivono i colleghi -, colpisce oggi il nostro istituto. Remo se n'è andato. Possa suonare meravigliosamente tra gli angeli come ha fatto per noi". 

I funerali si terranno lunedì 4 luglio, alle 15.30, in Cattedrale. Lascia la moglie, Maria Lucia, e due figli, Francesco e Maria Luigia. Quest'ultima lo saluta così: "Non avrai vinto questa guerra, quella contro la malattia, ma la tua anima, la tua voce, i tuoi insegnamenti, il tuo ricordo e soprattutto la tua arte sono immortali. Finché ci sarà un piccolo o grande pianista che suonerà le tue musiche o che le insegnerà o che le ascolterà la tua anima sarà più viva che mai. Il mio compito e di tutti quelli che ti amano sarà proprio quello di far riecheggiare la tua anima attraverso la tua musica per sempre. Papi tu hai davvero lasciato il segno. Hai vinto". 02 lug. 2022

SERENA GIANNICO

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