Lanciano. Milena Santirocco ascoltata per ore. La famiglia: 'Non si è allontanata volontariamente'

"Posso avere un telefono, per piacere per chiamare casa? Sono stata rapita e hanno cercato di uccidermi". Così ieri sera, intorno alle 22.15, bagnata, con foglie e rami addosso, Milena Santirocco, 54 anni, di Lanciano (Ch), scomparsa dal 28 aprile scorso, si è presentata nella caffetteria Nacca, bar nella piazza principale di Castel Volturno (Ce) chiedendo aiuto. 

Ha poi spiegato di essere stata caricata contro la sua volontà da due uomini incappucciati, che parlavano in italiano. Ha riferito che l’avrebbero legata e condotta in auto fino alla spiaggia di fronte al centro storico di Castel Volturno, nell’Oasi dei Variconi, e che qui avrebbero tentato di annegarla in uno stagno. I rapitori, poi, immaginandola morta, sarebbero spariti. E lei si sarebbe liberata e sarebbe fuggita.

A quel punto dal locale, dopo che l'hanno riconosciuta, hanno allertato la polizia che l'ha presa in consegna e che, questa mattina, l'ha riportata a Lanciano (Ch).

Oggi la donna è stata ascoltata per quasi sette ore, in commissariato a Lanciano, dalla polizia e dal pubblico ministero di Vasto (Ch), Silvia Di Nunzio. E avrebbe spiegato che voleva suicidarsi. Ma i suoi legali sostengono altro.

Dopo la sparizione ci sono stati sei giorni di ricerche sul litorale abruzzese, dove è stata rinvenuta la sua Clio con la gomma forata da un chiodo. Da domenica scorsa quando è stato agganciato per l'ultima volta il suo telefonino, poi risultato sempre spento e col profilo Fb cancellato, di lei si erano perse le tracce.

Questa mattina la coreografia e insegnante di ballo e fitness ha dovuto spiegare al pm cosa le è accaduto. Nessun commento sulla testimonianza resa è stato rilasciato dagli inquirenti: bocche cucite. Nei prossimi giorni si continuerà a investigare per chiarire meglio i contorni del caso che per quasi una settimana ha visto impegnate Protezione civile e forze dell'ordine nella perlustrazione del tratto di mare da Torino di Sangro a Vasto e mappare la locale riserva regionale della Lecceta, ampia 175 ettari.

"Milena non si è allontanata volontariamente da casa e dai suoi cari. La Procura della Repubblica di Vasto ha aperto un procedimento penale a carico di ignoti per sequestro di persona, in queste ore sta cercando di fare chiarezza su quanto successo a Milena. I familiari ringraziano le forze dell'ordine, i media e tutti coloro che si sono impegnati nelle ricerche": dice il legale della famiglia della maestra di ballo, Antonio Cozza, dell'associazione Penelope. Il questore di Chieti, Aurelio Montaruli, smentisce che si sia trattato di un rapimento. Insomma la vicenda è ancora nebulosa. Chi dà una versione dei fatti e chi un'altra. La donna intanto è tornata dai suoi due figli.  05 mag. 2024

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