Lanciano. Trentasette ore e 17 notti per una spettacolare foto dall'universo...  che diventa internazionale
GUARDA LE FOTO

Una foto dall’universo. Ed è bis fotografico per Lanciano (Ch). Dopo lo scatto di Federica Roselli sul lockdown e distanziamento sociale, a Salita de Gradoni con i cittadini sui balconi, finita su una rivista internazionale, sono due astrofili di Lanciano ad agguantare un prestigioso riconoscimento.

Antonio Ferretti e Attilio Bruzzone, del gruppo "Astrofili frentani", hanno ottenuto la pubblicazzione di una splendida immagine selezionata dalla rivista “Sky and Telescope”, una delle più antiche e prestigiose pubblicazioni di astronomia amatoriale del mondo, per comparire nella sua “Online gallery”. Non una semplice immagine, perché complessivamente ci sono volute 37 ore di attività al telescopio, alle quali bisogna aggiungere decine di ore per l’integrazione e l’elaborazione al computer. Un lavoro lungo e paziente per arrivare alla spettacolare foto delle nebulose Laguna (M8) e Trifida (M20), nella costellazione del Sagittario, circondate dallo sfondo della Via Lattea.

"La fotografia astronomica – dice Ferretti, che ha acquisito le immagini dal suo telescopio – richiede un grande lavoro di preparazione, e naturalmente anche una notevole dose di pazienza. Quella pubblicata è il risultato di una sequenza di 94 diverse pose fotografiche, per un totale di 37 ore distribuite in 17 notti. Il telescopio ha dovuto mantenere perfettamente inquadrate le due nebulose, acquisendo la loro luce con diversi filtri. In questo modo è possibile da un lato eliminare il cosiddetto inquinamento luminoso (le luci che dalla terra interferiscono con la visione del cielo, ndr), dall’altro far emergere tutti i dettagli di soggetti così spettacolari come le nebulose Laguna e Trifida”.

Dal telescopio al computer: tutte le ore di ripresa digitale infatti devono poi essere integrate al pc in modo da ottenere l’immagine finale. "Stiamo parlando di diverse frequenze luminose – spiega Bruzzone, che ha curato l’elaborazione tecnica –. Abbiamo naturalmente i colori di base: rosso, verde e blu. Ma ci sono anche le frequenze caratteristiche dell’ossigeno doppiamente ionizzato [OIII] e dell’idrogeno (H-alfa e H-beta). Ciascuna di queste bande dello spettro luminoso viene raccolta separatamente dal telescopio. Successivamente l’elaborazione con speciali software ci permette di integrarle in modo da ottenere un’unica immagine".

"Il risutato – commenta Nico Di Rocco, presidente del Gruppo Astrofili Frentani – è una spettacolare dimostrazione dell’impegno che i nostri componenti hanno sempre posto nel miglioramento delle tecniche di osservazione del cielo. Un impegno che va di pari passo con l’attività di divulgazione che da oltre venti anni ci porta nelle piazze, nelle scuole, tra la gente".

Alessandro Di Matteo

@RIPRODUZIONE RISERVATA

totale visualizzazioni: 6368

Condividi l'Articolo