Lanciano. La doppia versione di Milena Santirocco: dal rapimento all'allontanamento volontario

In Commissariato a Lanciano, in cui è stata sentita ieri, domenica, per circa 7 ore, Milena Santirocco, 54 anni, maestra di ballo e di fitness di Lanciano (Ch), sparita dal 28 aprile al 4 maggio scorsi, con le ricerche che sono andate avanti ininterrottamente per sei giorni, ha fornito due versioni.

Appena arrivata da Castel Volturno (Ce), dove è stata trovata sabato e presa in carico dalla polizia che poi l’ha portata a Lanciano, al pm Silvia Di Nunzio e ai dirigenti del commissariato di Lanciano, ha ripetuto ciò che aveva detto la sera prima entrando in un bar di Castel Volturno e chiedendo aiuto e cioè: "Sono stata rapita da due uomini sconosciuti e mascherati" che poi, secondo lei, avevano tentato di annegarla in uno stagno del posto e che solo quando pensavano che fosse deceduta, si erano dileguati.

Ma poi messa sotto pressione da magistrato e poliziotti ha confessato che si è allontanata da casa volontariamente. E che ha vagato per giorni da un posto all’altro: ha camminato per tratti e per altri è andati avanti con l’autostop. Fino ad arrivare, per caso, a Castel Volturno.

Qui si sarebbe gettata nello stagno di un'oasi (dove in precedenza aveva riferito che avevano cercato di affogarla) in un momento di disperazione. Forse voleva suicidarsi, forse voleva soltanto far perdere le sue tracce. La sua sparizione sarebbe dovuta a problemi economici.

Adesso la polizia dovrà vagliare, passo per passo, giorno dopo giorno, il racconto, a tratti caotico e disorganico, della donna, che è comunque provata e confusa. Gli accertamenti delle forze dell’ordine, quindi, vanno avanti in questa direzione, nella verifica delle seconda versione, quella dell'allontanamento volontario, e del percorso fatto fino all'arrivo in Campania.

Mentre la Procura di Vasto dovrà decidere se archiviare la vicenda o procedere in altra direzione. Fuorvianti, di sicuro, sono state le dichiarazioni pubbliche rilasciate da quello che, fino a ieri, era l'avvocato della donna, Antonio Cozza, dell'associazione Penelope che ha fatto presente, ai microfoni di tutte le testate giornalistiche, anche nazionali, che la sua assistita non si era allontanata spontaneamente, facendo capire che era stata portata via con la forza. Intanto il questore di Chieti, Aurelio Montaruli, rimarca che “la nostra provincia è tranquilla”, quindi nessun rapimento si è consumato. 06 mag. 2024

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