Sulmona. Fca vende Magneti Marelli ai giapponesi di Calsonic Kansei
Fca (Fiat Chrysler Automobiles) ha siglato un accordo per la cessione della Magneti Marelli a CK Holdings Co. Ltd., holding di Calsonic Kansei Corporation, uno dei principali fornitori giapponesi di componentistica per autoveicoli. Il controvalore dell'operazione è pari a 6,2 miliardi di euro. L'operazione dovrebbe concludersi nella prima metà del 2019. Al termine dell'operazione, CK Holdings sarà rinominata come Magneti Marelli CK Holdings. Le attività congiunte di Calsonic Kansei e Magneti Marelli rappresenteranno il 7mo gruppo indipendente più grande al mondo per fatturato nella componentistica per autoveicoli con un fatturato complessivo di 15,2 miliardi di euro. L'azienda combinata sarà guidata da Beda Bolzenius, attuale Ceo di Calsonic Kansei; Ermanno Ferrari, Ceo di Magneti Marelli, entrerà a far parte del board di Magneti Marelli CK Holdings.

"E' una giornata di trasformazione sia per Magneti Marelli che per Calsonic Kansei, che creano un business globale con una gamma eccezionale, presenza geografica, competenza e prospettive future", dichiarato in una nota Ermanno Ferrari, amministratore delegato di Magneti Marelli. Di parere contrario Fiom secondo cui "il Governo ha perso un'occasione enorme di politica industriale non occupandosi della Magneti Marelli nonostante le nostre continue richieste. Delle aziende e dei settori sarebbe bene occuparsene non quando sono in crisi, in difficoltà finanziarie o produttive, ma quando hanno delle potenzialità di crescita", afferma Francesca Re David, segretaria generale della Fiom-Cgil. "La divisione della componentistica di Fca - aggiunge - è un vero 'gioiello industriale', una pietra angolare di un un sistema complesso di componentistica fatto di aziende, competenze e innovazione che avrebbero avuto bisogno di una politica attiva per la messa in rete. E' certamente una opportunità di mercato la crescita dimensionale e la maggiore solidità nel settore della componentistica ma è fondamentale avviare sin da subito un confronto sul futuro del gruppo sia dal punto di vista occupazionale che produttivo. E' necessario un incontro con il management di Fca e Calsonic Kansei per garantire il futuro occupazionale e produttivo per i lavoratori. Domani - aggiunge - faremo volantinaggi davanti ai cancelli degli stabilimenti Magneti Marelli per informare le lavoratrici e i lavoratori su quanto sta accadendo". 

"Dalle prime informazioni che abbiamo si tratta di una operazione che ha al centro le garanzie occupazionali ed è di prospettiva per gli stabilimenti italiani. La società Calsonic Kansei è principalmente presente sul territorio giapponese e in Asia con produzioni complementari a quelle di Magneti Marelli e questo rappresenta certamente un elemento di sicurezza. Sarà nostro compito verificare concretamente i dettagli dell'operazione in modo da avere tutte le garanzie per i lavoratori di Magneti Marelli", dice in una nota il segretario nazionale Fim Cisl, Ferdinando Uliano. "L'operazione di vendita con la Giapponese Calsonic Kansei va nella direzione che auspicavamo, non è una 'vendita spezzatino', - sottolinea ancora Uliano - ma costruisce uno dei più importanti gruppi della componentistica del settore, un vero e proprio colosso del settore auto con un fatturato di 17 miliardi e oltre 65.000 dipendenti. Un gruppo con una sua autonomia in grado di offrire a tutte le case automobilistiche prodotti che si collocano dentro il cambiamento e l'innovazione delle macchine del futuro, dai sistemi di controllo, sistemi d'illuminazione, alla connettività, fino alla guida autonoma".

"Pessima notizia", così Carlo Calenda, ex ministro dello Sviluppo economico, commenta su Twitter la vendita di Magneti Marelli. "Provai a organizzare una fusione con Brembo. - ricorda Calenda - . E' uno di quei rari casi in cui i rischi di delocalizzazione dei brevetti e delle competenze sono reali. Il Governo ha a disposizione la nuova Golden Power su tecnologia. La usi per mettere paletti forti. Subito".
"Un altro pezzo importante dell'industria italiana è stato ceduto a una multinazionale e si è compiuto un altro passo nella perdita da parte dell'Italia del controllo di un'eccellenza del nostro tessuto industriale", commenta inveceEdi Lazzi, neo segretario provinciale della Fiom torinese -. La Magneti Marelli conta 10mila dipendenti e 20 stabilimenti nel nostro Paese, ed in particolare a Torino la Magneti Marelli è una realtà importantissima presente da molti anni sul nostro territorio con dieci stabilimenti e 3.200 dipendenti che lavorano al loro interno - ricorda - negli  stabilimenti torinesi si producono marmitte, componenti accessori, sospensioni, fari, fanali, si progettano motori e l'elettronica dell'auto. E' quindi necessario avere immediatamente chiarezza sulle intenzioni da parte della nuova proprietà nipponica su cosa intenda fare degli stabilimenti italiani". Tra essi anche quello di Sulmona (Aq). 

Magneti Marelli è nata a Sesto San Giovanni nel 1919, con capitale sociale diviso in parti uguali tra Fiat e la società Ercole Marelli. La produzione iniziale è concentrata su magneti e componentistica per le auto, ma presto si estende agli equipaggiamenti elettrici, candele e batterie. Fin dalla nascita, Magneti Marelli è presente nelle competizioni sportive, fornendo tecnologia e assistenza. Nel corso degli anni la società ha raccolto l'eredità industriale di storici marchi europei dell'automotive, come Carello e Siem nell'illuminazione, Veglia Borletti e Jaeger nei quadri strumenti, Weber e Solex nell'alimentazione e controllo motore. Nel 1930 Magneti Marelli avvia la produzione di massa di radio con il marchio Radiomarelli, e nel 1939 sperimenta le prime trasmissioni televisive, quasi vent'anni prima del loro lancio ufficiale (tra gli anni '50 e '60 rende possibile l'avvio delle trasmissioni tv della Rai, Radio Televisione Italiana, sviluppando e producendo macchine da presa, trasmettitori, ricevitori, ponti radio per il primo e il secondo canale e i televisori Radiomarelli). Nel 1967 l'intero capitale sociale è rilevato da Fiat e fra gli anni '70 e '80 Magneti Marelli focalizza la attività nell'ambito automotive, trasformandosi in una holding industriale. Con la costituzione di Marelli Autronica, Magneti Marelli assume un ruolo di primo piano nello studio e nella produzione di dispositivi di controllo elettronico dei sistemi di accensione e alimentazione. Su questa linea, negli anni '90 Magneti Marelli assume un ruolo di riferimento nell'ambito dell'elettronica. Dopo il 2000 Magneti Marelli rafforza la propria presenza nei settori illuminazione, powertrain e sistemi elettronici e nei principali mercati mondiali come Brasile, Cina e India. Nel 2001 Magneti Marelli assume il controllo completo di Automotive Lighting, joint venture avviata con Bosch nel 1999. Nel 2007 Automotive Lighting realizza per l'Audi R8 il primo proiettore al mondo completamente a Led prodotto in serie e nel 2014 sviluppa il primo proiettore dotato di modulo abbagliante Laser. Dopo il 2010 inizia a sviluppare soluzioni per la propulsione ibrida ed elettrica, accanto a un forte focus sulle tecnologie di iniezione diretta ad alta pressione Gdi. Nell'ambito dei sistemi elettronici e dell'interfaccia uomo-macchina (Hmi) evoluta, Magneti Marelli nell'ultimo decennio ha proposto un'offerta evoluta in termini di quadri di bordo digitali riconfigurabili e display con tecnologia Oled. Tra il 2017 e il 2018, tra le altre cose, è stato siglato un accordo con il Marocco per la realizzazione di un insediamento produttivo a Tangeri, previsto nel 2019 ed è stata rilevata SmartMeUp, start-up specializzata nello sviluppo di software per l'elaborazione di segnali provenienti da sensori, in ambito guida autonoma. 
22 ottobre 2018

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