Terremoto L'Aquila. Furti in case e negozi ristrutturati dopo il sisma: 5 arresti
Case ricostruite e depredate. I carabinieri della compagnia de L'Aquila, unitamente ai colleghi di Pescara, Ostia (Roma) e Abbiategrasso (Milano), hanno effettuato cinque arresti a carico di quelli che sono ritenuti i responsabili di numerosi furti ai danni di abitazioni ristrutturate a seguito del sisma del 6 aprile 2009 che ha colpito L'Aquila e il suo comprensorio. Gli indagati sono accusati anche di ricettazione. All'operazione denominata "Reconstruction" si è giunti dopo una lunga attività di indagine. 
 
Sono ben 12 i furti emersi dalle indagini, in particolare di caldaie nuove sottratte da abitazioni rimesse in piedi, dopo il devastante terremoto, ma ancora vuote, nel centro storico dell'Aquila, altri sei a danno di esercizi commerciali, tra cui "Acqua e Sapone" sulla statale 80 o nel supermercato Maxi Futura nella frazione di Sassa Scalo. Ed ancora: tre furti di autovetture e di costose attrezzature all'interno dei cantieri per la ricostruzione, un tentativo di furto ai danni della Coop di Scoppito (L'Aquila), avvenuto il 30 dicembre 2017. Per questi reati in manette sono finiti cinque cittadini di nazionalità romena. Un sesto uomo è ricercato. I sei vivevano a L'Aquila, all'epoca dei fatti, tra dicembre 2017 e i primi mesi del 2018. La banda ha messo a segno veri e propri raid seminando preoccupazione e danni nel territorio. Due di loro sono ora rinchiusi nel carcere 'Le Costarelle' di L'Aquila, gli altri sono ai domiciliari. 
 
Ad illustrare oggi l'operazione, scattata all'alba, il comandante di compagnia di L'Aquila, Luigi Balestra, e il tenente Maximiliano Papale (vedi foto). "L'organizzazione era molto abile e riusciva, in pochi minuti, a smontare le caldaie e a portarle via, caricandole su un furgone. Nel corso dell'indagine - hanno spiegato i due ufficiali dell'Arma -, abbiamo messo in campo azioni di prevenzione per evitare nuovi furti da parte del sodalizio". I ladri operavano nottetempo - è stato precisato -. I furti erano tutti preceduti da un'accurati sopralluoghi finalizzati all'individuazione delle abitazioni da  ripulire, tutte accomunate da un minimo comune denominatore: abitazioni ristrutturate in seguito al sisma di dieci anni fa e non ancora abitate dai legittimi proprietari. La scelta permetteva loro di agire indisturbati, senza correre il rischio di essere sorpresi. Una volta all'interno, i malviventi asportavano principalmente le caldaie, non ancora utilizzate. La banda piazzava con facilità le caldaie, rivendute, nel territorio laziale, al prezzo di mille euro. Nel corso dei raid, i ladri hanno asportato anche numerosi punti luce, impianti elettrici e impianti di domotica. Le indagini sono scattate dopo il tentativo di furto perpetrato ai danni della Coop di Scoppito (L'Aquila), avvenuto il 30 dicembre 2017, quando i carabinieri hanno messo in fuga i furfanti.
24 gennaio 2019
 
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